K metro 0 – Catania – Sabato 14 dicembre a Catania, nel Palazzo del Toscano, edificato intorno al 1870 come residenza cittadina dei Paternò marchesi del Toscano, su progetto dell’architetto milanese Errico Alvino, verrà presentato il volume di Diego Celi sul maestro Lorenzo Chinnici. Chinnici nasce a Merì, in provincia di Messina nel 1942, si
K metro 0 – Catania – Sabato 14 dicembre a Catania, nel Palazzo del Toscano, edificato intorno al 1870 come residenza cittadina dei Paternò marchesi del Toscano, su progetto dell’architetto milanese Errico Alvino, verrà presentato il volume di Diego Celi sul maestro Lorenzo Chinnici.
Chinnici nasce a Merì, in provincia di Messina nel 1942, si interessa fin dall’infanzia ai colori e all’arte; il primo insegnamento lo riceve da Renato Guttuso che conosce nel 1953 a Barcellona Pozzo di Gotto in occasione di una esposizione. Il Maestro, colpito dall’attenzione ai dipinti di quel “picciriddu” gli offre dei consigli.
Il libro ‘Le tele nascoste’ su Lorenzo Chinnici, scritto dal chirurgo Diego Celi, con la prefazione di José Van Roy Dalí, figlio di Salvador Dalí e pubblicato da Giambra Editori, verrà presentato a Catania in anteprima mondiale: “Il testo non celebra l’arte di Chinnici, ma scandaglia emozioni e retroscena delle tele del Maestro”», raccontano i promotori dell’iniziativa. La serata è promossa da “Faber – Il Fabbricante di idee”, in collaborazione con la Casa editrice.
L’evento ospiterà 40 artigiani d’eccellenza provenienti da tutta la Sicilia, che presenteranno le loro realizzazioni nelle sfavillanti sale del piano nobile del Palazzo, scenario per la presentazione del libro di Chinnici che dialogherà simbolicamente con le eccellenze artigianali made in Sicily.
Il testo, pur avendo come protagonista il Maestro Chinnici, non celebra solo l’arte pittorica dell’artista, si propone, invece, di pitturare con un pennello lacaniano una tela in cui spicca un conflitto continuo, pieno d’amore e scontri fra il figlio e l’artista: la vera “tela nascosta” della produzione artistica del Maestro. Ma, in questa tela, vi è un’altra protagonista: la madre, che governa e guida la biga familiare cui sono attaccati i due cavalli, che male sopportano le briglie.
Diego Celi. Diego Celi, autore del testo,scrive Josè Van Roy Dalì nella prefazione: “….accarezza un pensiero, vaga sulle nuvole della fantasia….si inoltra con l’ingenuità di un bambino e con l’arroganza di un adulto in un racconto che, già nelle prime righe, accende la curiosità e induce a proseguire nella lettura con quella gioiosa emozione che porta ad ampliare gli illimitati confini della fantasia per farsi trasportare in una irreale realtà in cui tutto è possibile…”