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Francia. Putin e Zelenskiy: sul tavolo il conflitto in est Ucraina

Francia. Putin e Zelenskiy: sul tavolo il conflitto in est Ucraina

K metro 0 – Parigi – Il presidente russo Vladimir Putin e quello ucraino, Volodymyr Zelenskiy si sono incontrati lunedì per la prima volta in un summit a Parigi, organizzato per cercare di mettere fine alle ostilità che vanno avanti da cinque anni tra le truppe dell’Ucraina e i separatisti filorussi. I due si sono

K metro 0 – Parigi – Il presidente russo Vladimir Putin e quello ucraino, Volodymyr Zelenskiy si sono incontrati lunedì per la prima volta in un summit a Parigi, organizzato per cercare di mettere fine alle ostilità che vanno avanti da cinque anni tra le truppe dell’Ucraina e i separatisti filorussi.

I due si sono riuniti all’Eliseo assieme al presidente francese, Emmanuel Macron, e la cancelliera tedesca, Angela Merkel per discutere una revisione del trattato di pace del 2015 sull’est Ucraina. L’accordo firmato a Kiev ha sicuramente contribuito a ridurre l’intensità degli scontri ma le parti hanno continuato il conflitto attraverso delle trincee simili a quelle della Prima guerra mondiale, al fronte che taglia a metà l’est Ucraina.  Dal 2014, sono morte circa 14 mila persone; il Cremlino ne è uscito rafforzato e la geopolitica europea rimodellata. Una svolta, tuttavia, sembra ancora lontana con i manifestati in Ucraina, a Kiev, che stanno mettendo pressione al proprio leader, chiedendo di non cedere a Putin, figura molto più esperta di lui. Il solo fatto che i due abbiano acconsentito a un faccia a faccia è comunque significativo, dopo anni di scontri.

Il presidente russo si è definito soddisfatto al termine del meeting e il ministro dell’Interno ucraino, Arsen Avakov, ha raccontato che il presidente ucraino “si è comportato bene nel colloquio e ha difeso gli interessi del Paese”. Qualsiasi cosa avverrà, si è trattato della sfida più ardua per Zelenskiy, un attore comico che è diventato presidente solamente quest’anno grazie soprattutto alle promesse sul cessate il fuoco. Negli ultimi mesi, inoltre, le cose si sono complicate per lui a seguito della pubblicazione della telefonata con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, la cui trascrizione ha portato all’apertura della procedura di impeachment. Gli Usa sono degli alleati militari solidi per l’Ucraina, che numericamente è di gran lunga inferiore rispetto alla Russia. Washington, nonostante non abbia messo mano al processo di pacificazione, in passato ha sempre sostenuto Kiev nelle negoziazioni con la Russia. La vicinanza tra le due nazioni sarebbe in dubbio, dopo l’interruzione degli aiuti militari da parte del governo Trump. E’ anche per questo che molti in Ucraina credono che la Russia uscirà vincitrice dalle negoziazioni. In migliaia sono scesi in piazza domenica nella capitale di Kiev per chiedere a Zelenskiy di non acconsentire alcuna concessione a Mosca, circa 100 attivisti dell’opposizione hanno campeggiato all’esterno del suo ufficio con dei cartelli con scritto “Nessuna resa!”. Il timore è che il presidente possa essere abilmente raggirato da Putin durante le trattative. Il Cremlino dal canto suo spera che la fine del conflitto possa portare eventualmente alla revoca delle sanzioni imposte dall’Unione europea, revoca che è stata chiesta a gran voce anche da innumerevoli imprese europee. L’Ue e gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni separate alla Russia a seguito dell’annessione della penisola ucraina della Crimea nel 2014. Gli esperti credono che Bruxelles possa in realtà estendere le stesse per altri sei mesi durante all’interno di questa settimana. Il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, arrivato nella capitale belga per alcuni meeting ha parlato così della faccenda: “Al momento non vedo motivi per cui l’Unione europea debba cambiare la propria politica nei confronti della Russia. Sarebbe positivo se si arrivasse a una rimozione delle sanzioni”.

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