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Termovalorizzatori: Commissione Ue indica le tecnologie migliori

Termovalorizzatori: Commissione Ue indica le tecnologie migliori

K metro 0 – Bruxelles – La Commissione europea ha adottato le conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (Best available techniques, Bat) per l’incenerimento dei rifiuti. Le nuove specifiche derivano da una revisione del documento di riferimento sulle Bat, e sono state già pubblicate sulla Gazzetta europea: la stesura delle conclusioni in merito è stata guidata dal

K metro 0 – Bruxelles – La Commissione europea ha adottato le conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (Best available techniques, Bat) per l’incenerimento dei rifiuti. Le nuove specifiche derivano da una revisione del documento di riferimento sulle Bat, e sono state già pubblicate sulla Gazzetta europea: la stesura delle conclusioni in merito è stata guidata dal Centro comune di ricerca (JRC), ovvero il servizio scientifico interno della Commissione Ue.

Come spiegano dal JRC la gestione dei rifiuti è una parte essenziale della transizione dell’Ue verso un’economia circolare, e si basa sulla “gerarchia dei rifiuti”, che stabilisce l’ordine di priorità da seguire: prevenzione, recupero di materia, recupero di energia (ambito nel quale ricade la termovalorizzazione), smaltimento. In tutta Europa il comparto dell’incenerimento rifiuti conta «oltre 500 impianti, che complessivamente trattano circa il 30% dei rifiuti urbani» – ovvero quasi il doppio della quota italiana, ferma al 18% –, senza contare il comparto dei rifiuti speciali. La direttiva Ue sulle emissioni industriali, del resto, non riguarda solo gli inceneritori: prevede l’adozione delle migliori tecniche disponibili per oltre 50mila impianti industriali presenti nell’Ue.

Il nuovo documento adottato dalla Commissione Ue contiene 37 conclusioni sulle Bat, che «forniscono alle autorità nazionali una solida base tecnica per stabilire le condizioni di autorizzazione per gli impianti industriali» e vanno a migliorare ulteriormente l’attuale quadro di riferimento sotto molteplici aspetti, dalle emissioni in atmosfera a quelle nei corpi idrici, dal rumore all’efficienza energetica fino alla gestione e al monitoraggio ambientali.

«Rispetto alle norme esistenti, le nuove conclusioni sulle Bat – aggiungono dal JRC – offrono un livello di protezione rafforzato, con particolare attenzione agli inquinanti organici tossici e persistenti come mercurio, diossine policlorurate e furani. Gli impianti di incenerimento dei rifiuti esistenti (ovvero quelli autorizzati per la prima volta prima della pubblicazione delle conclusioni sulle Bat) hanno quattro anni per conformarsi alle nuove norme, le nuove installazioni (ovvero quelle autorizzate per la prima volta dopo la pubblicazione delle conclusioni sulle Bat) devono conformarsi immediatamente ai nuovi requisiti».

di Andrea Lazzeri

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