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Sparatoria in base Usa: il Pentagono smentisce l’invio di 14 mila militari in Medio Oriente

Sparatoria in base Usa: il Pentagono smentisce l’invio di 14 mila militari in Medio Oriente

K metro 0 – Washington – Il Pentagono riesaminerà le misure per il controllo degli studenti stranieri che si addestrano nelle basi Usa. La decisione è stata presa dopo la sparatoria di ieri alla Naval Air Station di Pensacola in Florida, dopo l’incidente in cui l’ufficiale saudita Mohammed Saeed Alshamrani ha ucciso tre persone ferendone

K metro 0 – Washington – Il Pentagono riesaminerà le misure per il controllo degli studenti stranieri che si addestrano nelle basi Usa. La decisione è stata presa dopo la sparatoria di ieri alla Naval Air Station di Pensacola in Florida, dopo l’incidente in cui l’ufficiale saudita Mohammed Saeed Alshamrani ha ucciso tre persone ferendone altre otto prima di essere ucciso a colpi d’arma da un agente. Lo ha annunciato il segretario alla difesa Mark Esper.

La base di Pensacola da tempo che svolge il compito di addestramento aeronautico anche a forze militari provenienti da Italia, Singapore e Germania, ad oggi il dipartimento della difesa ha 5181 allievi ufficiali provenienti da 153 paesi, tra cui l’Europa. I sauditi sono 852. È la seconda sparatoria che ha avuto luogo in una base militare americana questa settimana. L’ufficio dello sceriffo locale ha confermato che altri otto sono rimasti feriti nell’attacco, inclusi due ufficiali. L’ufficiale ha usato una pistola come arma del delitto.

L’agente speciale Rachel Rojas in una dichiarazione stampa ha detto che l’FBI sta cercando di determinare se l’ufficiale saudita avesse agito da solo o avesse avuto legami con un gruppo.

Inoltre, il segretario alla difesa Esper ha confermato che l’amministrazione monitora strettamente le rivolte in Iran e in Iraq ma che non vede necessità immediate di inviare un numero sostanziale di altri soldati Usa nella regione. “Al momento crediamo di avere una sufficiente capacità nel teatro per impedire ciò che bisogna impedire”, ha riferito, smentendo l’ipotesi circolata nei giorni scorsi di altri 14 mila militari americani in Medio Oriente. “E’ una notizia completamente falsa”, ha aggiunto.

Il presidente Donald Trump ha affermato che il re dell’Arabia Saudita Salman, aveva chiamato per “esprimere le sue sincere condoglianze e solidarietà alle famiglie e agli amici dei soldati uccisi”.

Trump ha affermato che il re saudita gli ha detto che “questa persona in nessun modo rappresenta i sentimenti del popolo saudita che ama il popolo americano”.

Qualcosa si muove fra USA e Iran: scambio di ostaggi in Svizzera (e con la mediazione della Svizzera) il ricercatore sino-americano Xiyue Wang, della Princetown University, è stato liberato dalle autorità iraniane in cambio della scarcerazione dello scienziato detenuto negli USA, Massoud Soleimani. Nel pieno di uno scontro diplomatico molto aspro Teheran e Washington hanno portato a termine uno scambio di prigionieri che segna una rara svolta di collaborazione fra i due paesi tanto che lo stesso presidente statunitense Donald Trump ha dato con soddisfazione la notizia dell’esito positivo della vicenda.

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