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Clima: record gas serra, cambiamenti sempre più estremi

Clima: record gas serra, cambiamenti sempre più estremi

K metro 0 – Agenzie – Ginevra – Altro nuovo record dei livelli di gas serra. Lo dice l’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm) nel bollettino pubblicato oggi a Ginevra. Inoltre “non vi è alcun segno di rallentamento, per non parlare di un calo”, afferma Petteri Taalas segretario generale dell’Omm, . Questa tendenza a lungo termine, dicono

K metro 0 – Agenzie – Ginevra – Altro nuovo record dei livelli di gas serra. Lo dice l’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm) nel bollettino pubblicato oggi a Ginevra. Inoltre “non vi è alcun segno di rallentamento, per non parlare di un calo”, afferma Petteri Taalas segretario generale dell’Omm, .

Questa tendenza a lungo termine, dicono gli esperti, si traduce in “impatti sempre più gravi dei cambiamenti climatici, con temperature in aumento, condizioni meteo più estreme, stress idrico, innalzamento del livello del mare e perturbazione degli ecosistemi marini e terrestri”.

Il nuovo bollettino ha evidenziato che le concentrazioni medie globali di anidride carbonica (CO2) hanno raggiunto 407,8 parti per milione nel 2018, rispetto a 405,5 parti per milione (ppm) nel 2017. L’aumento di CO2 dal 2017 al 2018 è stato molto vicino a quello osservato dal 2016 al 2017 e appena sopra la media nell’ultimo decennio. I livelli globali di CO2, che resta in atmosfera per secoli e negli oceani ancora più a lungo, hanno attraversato il benchmark simbolico e significativo di 400 parti per milione nel 2015. Anche le concentrazioni di metano e protossido di azoto sono aumentate in misura maggiore rispetto allo scorso decennio, secondo le osservazioni della rete Global Atmosphere Watch che comprende stazioni nell’Artico remoto, aree montane e isole tropicali.

Dal 1990, c’è stato un aumento del 43% della forzatura radiativa totale – l’effetto del riscaldamento sul clima – da parte dei gas serra di lunga durata. La CO2 rappresenta circa l’80% di questo, secondo i dati dell’Amministrazione nazionale oceanica e atmosferica degli Stati Uniti citati nel Bollettino Omm. Nessun rallentamento, dunque, “per non parlare di un calo, nella concentrazione di gas serra nell’atmosfera nonostante tutti gli impegni previsti dall’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici”, dice Taalas sottolineando che “dobbiamo tradurre gli impegni in azioni e aumentare il livello di ambizione per il bene del futuro benessere dell’umanità”.  Per Taalas: “Vale la pena ricordare che l’ultima volta che la Terra ha sperimentato una concentrazione comparabile di CO2 è stata 3-5 milioni di anni fa. Allora, la temperatura era più calda di 2-3 gradi, il livello del mare era di 10-20 metri più alto di adesso”.

Alla conferenza sul clima di Parigi (COP21) del dicembre 2015, 195 paesi hanno adottato il primo accordo universale e giuridicamente vincolante sul clima mondiale. Il vertice di quest’anno deve svolgere importanti lavori preparatori, inizia il 2 dicembre a Madrid, in Spagna. Il Cile doveva ospitare il vertice ma è stato cancellato a causa di disordini civili.

Il 29 novembre in tutto il mondo si scenderà in piazza nel Global Strike for Climate. A Roma l’appuntamento è in piazza della Repubblica alle 9.30. Lo stato dell’arte e le nuove sfide della mobilitazione. I  studenti dei Fridays For Future torneranno a riempire le strade delle principali città del mondo per la quarta volta in pochi mesi, dopo le proteste del 15 marzo, 24 maggio e 27 settembre. Solo in quest’ultima occasione un milione di persone manifestarono in 190 città italiane.

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