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L’Eroina sintetica. L’Emergenza arriva in Europa. l’allerta a livello 3

L’Eroina sintetica. L’Emergenza arriva in Europa. l’allerta a livello 3

K metro 0 – Bruxelles – Il suo nome in codice è C22H28N2O ma nel dark web la trovi digitando Fentanyl, volgarmente detta eroina sintetica. Si compera a poco, dieci euro a dose per il consumatore, ma al produttore costa meno di un decimo, è facilmente occultabile e difficile da intercettare anche per il fiuto del

K metro 0 – Bruxelles – Il suo nome in codice è C22H28N2O ma nel dark web la trovi digitando Fentanyl, volgarmente detta eroina sintetica. Si compera a poco, dieci euro a dose per il consumatore, ma al produttore costa meno di un decimo, è facilmente occultabile e difficile da intercettare anche per il fiuto del più allenato cane antidoping. Ne basta una quantità insignificante per sballare un giorno, a volte l’up dura molto di più, spesso il down è letale.

La nuova droga ha fatto salire l’allerta delle squadre europee antinarcotici a livello tre, il massimo. L’Italia credeva di essere un’isola felice, fino a quest’anno, quando – nell’obitorio di un’ospedale lombardo – è stata individuata la vittima numero zero. Per questo il capo della polizia, Franco Gabrielli, ha convocato una riunione specifica insieme agli investigatori e al capo della procura antimafia Federico Cafiero de Raho. Tanta preoccupazione è ben fondata.

Negli Stati Uniti sono morte circa 50mila persone per effetto del Fentanyl e il fenomeno dilaga inarrestabile. Ma la cronaca insegna che non ci sono confini quando si parla di allucinogeni.

L’ultima relazione stilata dall’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (EMCDDA) ha acceso un faro su questo oppiaceo prodotto in vitro. Il consumo di eroina nel Vecchio Continente – scrivono gli esperti – è “relativamente modesto”, ma nell’84% di overdose mortali c’è eroina sintetica. Percentuali che spiegano bene quanto questo genere di sostanze siano altamente letali. La più colpita è l’Inghilterra dove esiste un data-base accurato in materia: 3756 morti all’anno. Devastante l’incremento in Francia dove, in tre anni, sono raddoppiati i decessi. Ma il triste record in rapporto alla popolazione residente spetta all’Estonia: 170 morti l’anno. Qui il micidiale Fentanyl è molto comune nelle strade dello spaccio. L’International Journal of Drug Policy scrive che l’invasione è dovuta, probabilmente, al rallentamento di produzione d’oppio in Afghanistan agli inizi degli anni 2000, che avrebbe indirizzato i mercati europei verso altre fonti di approvvigionamento.

Nella stessa relazione dell’Osservatorio Europeo delle droghe, si parla senza mezzi termini di un’Europa prossima a “epidemia di Fentanyl”. In questo scenario lisergico – scrive ancora l’Osservatorio – la nazione più esposta alla nuova ondata tossica è la Germania, primo importatore del mondo di questa sostanza. Fin dal 2014 decine di casi sono segnalati anche in Olanda, Svezia e Svizzera. L’attività di repressione verso il traffico dell’eroina sintetica appare oggi molto complicata. In primo luogo, perché la droga può essere prodotta in piccolissimi laboratori artigianali, difficili da individuare. La quantità della “dose” è piccolissima: pochi milligrammi. Pertanto ai narcos non occorre organizzare grandi e complicate spedizioni con navi o aerei. Basta inviare una lettera da un capo del mondo direttamente a casa del consumatore finale. Il pagamento avviene sul web, camuffato tra milioni di transazioni legali.

Il presidente Trump, che della lotta ai narcotrafficanti ha fatto un cavallo di battaglia nella campagna elettorale, non sa bene che pesci prendere su questo specifico flagello. Più volte ha twittato accusando la Cina di non fare abbastanza per distruggere le fabbriche di Fentanyl che si trovano nel suo territorio. Pechino non l’ha degnato di risposta. A dimostrazione di come la droga sintetica sia globalizzata, depongono gli ultimi sequestri fatti proprio in Europa, dove la polizia ha intercettato un pacco di allucinogeni sintetizzati in Canada. Chimica e web non hanno frontiere. Sembra esserne pienamente cosciente il capo della polizia italiana, Franco Gabrielli: “A noi spetta intercettare i traffici di droga, disarticolare le organizzazioni criminali, ma il consumo è un fenomeno mercantile con alta domanda e offerta. Bisogna lavorare sulla prevenzione – ha aggiunto – facendo rete con le agenzie educative, sanità, società civile, terzo settore”.

di Andrea Lazzeri

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