K metro 0 – La più grande banca portoghese, la Caixa Geral de Depositos (CGD), ha annunciato lunedì di aver emesso un bond a cinque anni del valore di 500 milioni di euro. Si tratta della prima volta che una cassa portoghese accumula questo tipo di debito. Il titolo di proprietà dello stato della CGD,
K metro 0 – La più grande banca portoghese, la Caixa Geral de Depositos (CGD), ha annunciato lunedì di aver emesso un bond a cinque anni del valore di 500 milioni di euro. Si tratta della prima volta che una cassa portoghese accumula questo tipo di debito. Il titolo di proprietà dello stato della CGD, che è caratterizzato da un tasso d’interesse dell’1,25%, è stato piazzato esclusivamente con investitori istituzionali. L’operazione fa parte di un piano finanziario per completare l’adeguamento alla regolazione MREL, che ha stabilito un requisito minimo per i fondi delle banche e per le passività ammissibili. La Banca ha dichiarato che il 28% degli investitori proviene dal Regno Unito, il 16% dalla Francia, il 16% dal Portogallo, l’8% dai Paesi Bassi, l’8% dalla Spagna e il 7% dall’Italia.
Nel frattempo, in Germania, la cancelliera Angela Merkel e il ministro dell’Economia, Olaf Scholz, in un intervento congiunto, hanno voluto incoraggiare le imprese tedesche e i sindacati a “risvegliare” l’economia stagnante, mettendo da parte le politiche di bilancio e investendo nelle infrastrutture sfruttando il debito. Merkel e Scholz hanno entrambi ribadito, durante la conferenza stampa che ha seguito la riunione di governo, che il governo ha già fatto la sua parte, incrementando gli investimenti a livelli record. “Con questa politica di bilancio possiamo anche generare crescita”, ha dichiarato la cancelliera dopo che i dati pubblicati la scorsa settimana hanno rivelato come l’economia del Paese sia cresciuta di un misero 0,1% nel terzo trimestre ed ha addirittura fatto registrare una contrazione dello 0,2% in quello precedente. Il presidente della BDI, Dieter Kempf, e il Reiner Hoffman, a capo della DGB, hanno consigliato a Berlino non solo di evitare una politica del genere ma anche di considerare delle modifiche al freno al debito, inserito nella costituzione. Kempf in particolare ha chiesto a Berlino di incrementare la spesa pubblica in settori come quello digitale e quello delle infrastrutture di un mezzo punto percentuale sulle uscite, quindi circa 17 miliardi di euro che andrebbero aggiunti ai 43 stabiliti per il 2020. Nonostante la ferma posizione di Merkel, aumentare gli investimenti sarebbe positivo anche per l’intera Eurozona. La nuova presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, ha sottolineato come la Germania possa da sola, attraverso l’eccedenza di bilancio, aiutare la crescita del blocco.
La situazione economica è fonte di preoccupazione anche dall’altra parte dell’oceano. Il mercato è stato particolarmente influenzato in questi mesi dai timori su una possibile recessione ma attraverso i dati incoraggianti, gli utili societari migliori delle aspettative e i tagli agli interessi apportati dalla Federal Reserve si è riusciti a mantenere la situazione stabile. Le negoziazioni tra Usa e Cina per mettere fine alla guerra commerciale, tuttavia, rimangono una variabile importante. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sperava di aver ottenuto ad oggi la firma su una prima parte di accordo, a un summit che avrebbe dovuto tenersi lo scorso fine settimana. Il presidente della nazione ospitante, il Cile, ha cancellato il tutto a causa delle proteste che hanno tenuto in apprensione il Paese. Le due parti continuano il dialogo, con i mercati azionari globali che oscillano a ogni minimo sviluppo. Intanto, il tycoon ha convocato il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, alla Casa Bianca lunedì per discutere la questione economica e i tassi d’interesse – temi su cui Trump ha ripetutamente criticato la Fed. Sul proprio profilo Twitter ha scritto: “L’incontro è andato bene. Sono stati discussi i tassi d’interesse, i tassi negativi, l’inflazione, la moneta e i rapporti commerciali con la Cina, l’Ue e gli altri, etc.”. Il presidente Usa si è spesso lamentato del fatto che sia la Banca centrale europea che la Banca del Giappone hanno messo a punto tassi d’interesse negativi lasciando Washington, con i suoi tassi più alti, in una posizione di svantaggio.
Foto: Reuters