K metro 0 – Washington – Jerome Powell, a capo della Federal Reserve statunitense, mercoledì ha riferito al Congresso che i tassi d’interesse negativi, tanto agognati dal governo Trump, non sono appropriati per l’economia Usa, che è caratterizzata da una crescita continua, un mercato del lavoro robusto e un’inflazione stabile. Lo stesso Powell ha parlato
K metro 0 – Washington – Jerome Powell, a capo della Federal Reserve statunitense, mercoledì ha riferito al Congresso che i tassi d’interesse negativi, tanto agognati dal governo Trump, non sono appropriati per l’economia Usa, che è caratterizzata da una crescita continua, un mercato del lavoro robusto e un’inflazione stabile.
Lo stesso Powell ha parlato a lungo dell’ipotesi, Paesi come la Svizzera e la Germania pagano i tassi d’interesse negativo sui propri titoli di Stato. Trump ha più volte chiesto alla Fed di tagliare ulteriormente i tassi e fornire un modello simile anche al proprio governo. “I tassi d’interesse negativi non sarebbero adeguanti al background economico attuale”, ha detto la guida della Federal Reserve, in risposta alla domanda sul perché le nazioni europee possono tassare i possessori di titoli di stato pagando meno di quello che si è preso in prestito. “La nostra economia è in una posizione solida. Abbiamo una crescita, abbiamo un settore dei consumi forte, abbiamo l’inflazione… I tassi d’interesse negativi vengono messi in campo in alcune economie quando la crescita e l’inflazione sono abbastanza basse. E non è questo il caso”, ha ribadito e ha poi concluso così: “La nostra politica monetaria attuale si adeguerà alla crescita economica moderata, a un mercato del lavoro forte e a un’inflazione vicina all’obiettivo del 2%. Le previsioni indicano una espansione dell’attività economica come… molto probabile”. Nel frattempo, il governo federale, che ha chiuso l’anno di bilancio 2019 con il deficit più ampio degli ultimi sette anni, ha iniziato il nuovo con un deficit che a ottobre era aumentato del 33,8% rispetto a un anno fa. Il Dipartimento del Tesoro, mercoledì, ha evidenziato come il deficit lo scorso mese sia arrivato a 134,5 miliardi di dollari, quindi 100,5 miliardi di dollari in più rispetto a ottobre 2018. Il governo ha stabilito un deficit di 984,4 miliardi di dollari per l’anno di bilancio 2019 – che è terminato il 30 settembre scorso – ovvero il 26% in più rispetto al 2018. Le previsioni sono in contrasto con quanto promesso dal presidente Donald Trump durante la campagna elettorale del 2016, che aveva ribadito di poter eliminare i futuri deficit attraverso tagli alla spesa e con i guadagni provenienti da un’economia più forte.
Intanto, in Europa, la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, ha incontrato i membri del Consiglio direttivo in una riunione privata mercoledì, per discutere questioni interne. Lagarde, che ha ottenuto le redini della Bce solamente due settimane fa, ha infatti ereditato un direttivo diviso, colpito soprattutto dall’opposizione pubblica di alcuni dei policymakers al programma di stimolo confezionato dal presidente uscente Mario Draghi. Sarà una questione che terrà impegnata Lagarde almeno per tutto il prossimo anno. Quest’ultima si è messa a lavoro per sanare questa frattura già da ieri, invitando i 19 governatori della banca centrale dell’Eurozona e il consiglio d’amministrazione a un meeting privato al di fuori delle mura degli edifici della Bce. Ha offerto così l’opportunità di instaurare un dialogo ufficioso, senza staff o altre figure a far da contorno. Non si è parlato dell’andamento economico e della politica monetaria vista la natura informale dell’incontro.