K metro 0 – Londra – Due anni dopo la morte di 71 persone in un incendio alla Grenfell Tower di Londra, i premi assicurativi per imprenditori edili, architetti e geometri sono almeno triplicate, mettendo a rischio i progetti futuri, come riporta Reuters. I materiali fossili utilizzati per rivestire Grenfell sono stati il motivo principale
K metro 0 – Londra – Due anni dopo la morte di 71 persone in un incendio alla Grenfell Tower di Londra, i premi assicurativi per imprenditori edili, architetti e geometri sono almeno triplicate, mettendo a rischio i progetti futuri, come riporta Reuters. I materiali fossili utilizzati per rivestire Grenfell sono stati il motivo principale per cui nel 2017 un semplice fuoco divampato in una cucina è diventato un vero e proprio inferno.
Il risultato è che gli assicuratori stanno pian piano escludendo questo tipo di interventi dalle politiche di indennità professionale, che proteggono i professionisti edili contro le accuse di negligenza. “I professionisti stanno trovando difficoltà nell’ottenere coperture all’interno del mercato britannico e i premi assicurativi sono in aumento”, le parole di un assicuratore ai microfoni di Reuters che poi ha aggiunto: “Parliamo di un aumento che va dal 10% a oltre il 100%”. David Stocks, broker edile per Galalgher, ha spiegato che per gli appalti del settore, gli incrementi variano al momento dal 10% al 300-400%, nonostante la media sia del 50-100%. Una portavoce, intervistata da Reuters, del Royal Institute of British Architects ha comunque voluto sottolineare che “un raddoppiamento o una triplicazione dei premi assicurativi non è insolito”.
Nel frattempo, l’agenzia assicurativa Generali ha annunciato martedì di essere entrata in un nuovo mercato, quello della protezione delle opere d’arte. Il testimonial e uomo immagine della nuova campagna è l’artista contemporaneo Maurizio Cattelan, la cui statua d’oro del valore di 2,4 milioni di euro è stata rubata da un castello in Inghilterra. Cattelan ha deciso di non discutere quanto accaduto alla scultura intitolata “America”, ma è voluto apparire sulla copertina nel materiale promozionale del nuovo progetto intitolato ‘Arte Generale’ con una copia dell’originale. L’amministratore delegato, Philippe Donnet, ha seguito le orme di Axa, azienda di cui faceva parte, leader all’interno del mercato dell’arte. Generali, come riporta AP, ha fatto leva sul primato italiano nell’arte e la storia della compagnia da sempre attenta all’arte e alla cultura. “Ad essere sincero, quando mi sono unito a Generali Italia, sei anni fa, come manager regionale per l’Italia, ero molto sorpreso che l’azienda non fosse coinvolta in questo tipo di mercato”, ha spiegato Donnet che poi ha aggiunto “Non pensavo di poter avere l’opportunità di farlo da amministratore delegato del gruppo ma credo sia assolutamente necessario che Generali ne entri a far parte”. Generali ha come obiettivo di guadagno una cifra vicina ai 50 milioni di euro in 5 anni, in un settore in forte crescita nei prossimi anni. Il valore globale delle opere d’arte incrementerà del 20% arrivando a 4,3 trilioni di dollari.
Una ricerca portata avanti da BNP Paribas Cardif, poi ha rivelato quanto un popolo come quello italiano sia preoccupato sul tema assicurativo. Dai timori esistenti scaturisce anche un senso di mancanza di protezione, visto che solamente il 5% di loro si sente molto ben protetto dal settore. Secondo i dati, risultano ancora bassi i tassi di copertura verso i rischi ‘base’: il 38% degli intervistati ha affermato di non essere in possesso di alcuna polizza assicurativa, ad esclusione di quelle obbligatorie. Nello specifico, solamente il 30% delle famiglie italiane ne ha una sulla vita attiva e il 15% ne ha una per tutelarsi in caso di un’eventuale disabilità. Ma quale sono i motivi di tale diffidenza? In primo luogo, i prezzi delle polizze (per il 46% degli intervistati) e poi la reputazione negativa che accompagna le compagnie assicurative (26%).