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Iran. Aiea: uranio in un sito non dichiarato, difficile salvare accordo sul nucleare

Iran. Aiea: uranio in un sito non dichiarato, difficile salvare accordo sul nucleare

K metro 0 – Vienna – L’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha rilevato particelle di uranio artificiali in una località in Iran non dichiarata alle Nazioni Unite. Questo si legge nel comunicato reso noto lunedì che conferma le continue violazioni del patto sul nucleare del 2015 da parte di Teheran. L’Iran avrebbe iniziato l’arricchimento dell’uranio in un

K metro 0 – Vienna – L’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha rilevato particelle di uranio artificiali in una località in Iran non dichiarata alle Nazioni Unite. Questo si legge nel comunicato reso noto lunedì che conferma le continue violazioni del patto sul nucleare del 2015 da parte di Teheran. L’Iran avrebbe iniziato l’arricchimento dell’uranio in un impianto fortificato all’interno di una montagna, starebbe incrementando le proprie riserve e starebbe sforando i livelli di arricchimento imposti. Tutti e tre le azioni sono vietate dall’accordo che Teheran ha stretto con le potenze mondiali per far sì che non venga costruita una bomba nucleare.

Il report dell’Aiea è stato pubblicato in concomitanza dell’incontro tra i membri dell’Unione europea per decidere come tenere in vita l’accordo. “L’Iran non può continuare così, dev’essere chiaro”, ha dichiarato il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas. La notizia di un sito non dichiarato all’agenzia conferma le accuse degli Stati Uniti e di Israele riguardo l’esistenza di un deposito nucleare segreto. La località non è stata ancora resa nota dall’Aiea e non era presente nel report distribuito agli stati membri e visionato da AP. Tra le altre cose, all’interno dello stesso viene confermata l’entrata in funzione delle centrifughe negli impianti iraniani sotterranei di Fordo e che l’arricchimento va avanti da domenica.

Nel faccia a faccia di lunedì a Bruxelles, i ministri degli Esteri europei hanno confermato il proprio sostegno all’accordo, formalmente noto come il Joint Comprehensive Plan of Action, o JCPOA. Gli alti diplomatici di Regno Unito, Francia e Germania si sono incontrati successivamente a Parigi per approfondire la questione. Questi ultimi si sono detti “estremamente preoccupati” per il ripristino delle attività di arricchimento dell’uranio a Fordo e hanno invocato il dietro-front da parte di Teheran. Un incontro tra tutti i Paesi firmatari si terrà nei prossimi giorni, lo ha confermato l’Alta rappresentate Ue, Federica Mogherini, che ha contattato le nazioni in questione per programmare le prossime mosse. I ministri dell’Unione non hanno comunque discusso la possibilità di imporre sanzioni – tematica che verrà approfondita solamente più avanti in settimana – ma salvare l’accordo è “sempre più difficile”, ha dichiarato Mogherini che ha aggiunto: “A giorni terremo un meeting tra i membri della Joint Commission”. Le prime indiscrezioni raccolte da AP – confermate da un funzionario Ue – parlano di una riunione a Vienna la prossima settimana a livello di direttori politici.

Intanto, nella serata di ieri il viceambasciatore dell’Iran all’Onu ha risposto ai commenti usciti in queste ore sulle attività nucleari del proprio Paese. Ecco cosa ha detto Eshagh Al Habib alla riunione dell’assemblea generale Onu tenutasi lunedì: “Tutte le attività dell’Iran sono in perfetta conformità con i dettami del Safeguards Agreement. Teheran continuerà a cooperare con l’Agenzia internazionale per l’energia atomica per rispondere agli interrogativi che ha alimentato in queste ore”. Al Habib ha poi concluso così: “Nonostante i contatti tra l’Iran e l’Aiea continuino, qualsiasi conclusione tratta da terze parti non è in linea con quanto scoperto dell’agenzia e per questo rimane inaccettabile”.

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