K metro 0 – Roma – A Roma, quartiere Centocelle, ancora un attentato. Sono passati pochi giorni da quando è stata incendiata, per la seconda volta, la libreria antifascista La Pecora Elettrica che avrebbe dovuto riaprire, grazie anche alla solidarietà degli abitanti del popoloso e popolare quartiere, e si registra un nuovo attentato. È andato
K metro 0 – Roma – A Roma, quartiere Centocelle, ancora un attentato. Sono passati pochi giorni da quando è stata incendiata, per la seconda volta, la libreria antifascista La Pecora Elettrica che avrebbe dovuto riaprire, grazie anche alla solidarietà degli abitanti del popoloso e popolare quartiere, e si registra un nuovo attentato. È andato a fuoco il Baraka Bistrot, via dei Ciclamini. Non c’è dubbio che si tratti di un atto doloso. Stando ai primi accertamenti effettuati da polizia e carabinieri che sono intervenuti sul posto risulta che la serranda è stata divelta, all’interno del locale, completamente distrutto, tracce di liquido infiammabile. Fortunatamente, l’incendio non ha provocato danni agli appartamenti dei piani superiori. Non risultano danni strutturali all’edificio. Tanta paura da parte degli abitanti che sono scesi in strada. Polizia e carabinieri hanno effettuato primi accertamenti e gli abitanti sono tornati nelle loro case. Il titolare del bistrot, un giovane tassista che aveva abbandonato l’attività per aprirlo, per creare un luogo di svago, di intrattenimento in questo quartiere, malgrado la immediata solidarietà espressa dai cittadini ha detto “non riaprirò”. Il Baraka Bistrot ha pubblicato le foto dell’incendio alle 4.19 di notte sul suo profilo Facebook. L’ultimo post pubblicato riguardava proprio la solidarietà “agli amici e compagni della Pecora Elettrica. Abbiamo aperto da poco, a settembre. C’è poco da dire. Ripulisco tutto e basta. Non riaprirò. Non si può lottare contro una cosa che non sai cos’è”, ha detto il titolare del Baraka Bistrot. “Ho appena ricevuto una telefonata della sindaca – ha aggiunto – che mi ha espresso sincera solidarietà”.
Gli abitanti del quartiere: un attacco a tutti, non ad un singolo locale
Tante, dicevamo, le attestazioni di solidarietà. Il Baraka Bistrot aveva riaperto da poco, dopo la pausa estiva e si era rinnovato. “È agghiacciante. I fatti parlano da soli” dicono alcuni abitanti del quartiere Centocelle. “È un attacco a tutti, all’intero quartiere. Non a un singolo locale. Come cittadini stiamo pensando a nuove iniziative dopo la passeggiata di autodifesa organizzata nei giorni scorsi in seguito al rogo alla libreria antifascista Pecora elettrica”. Fanno notare alcuni abitanti che è stato strappato lo striscione che aveva accompagnato la manifestazione dopo l’attentato alla Pecora elettrica. I proprietari della libreria che avrebbe dovuto riaprire in questi giorni hanno affisso un volantino, una bellissima poesia in romanesco che pubblichiamo a conclusione di questo articolo.
Per quanto riguarda la matrice degli attentati si può ipotizzare un mix di delinquenza comune, legata allo spaccio di droga, ad altri traffici criminali, di attacchi di marca fascista che hanno bisogno della” libertà” della notte, quando gli abitanti del quartiere riposano nei loro appartamenti. A Centocelle, con l’arrivo della metro, dicono i cittadini più anziani, sono arrivati tanti locali, tanti giovani, un “avamposto della movida” dicono i cittadini che da anni abitano il quartiere ma anche un luogo di spaccio, di racket. Movida che, nella zona di Roma sud si è spostata dal Pigneto a Centocelle. Il sabato il quartiere si riempie di giovani. In un tweet la sindaca della capitale, Virginia Raggi, scrive: “Roma è con il Baraka Bistrot e tutte le realtà che producono cultura e aggregazione a Centocelle. Questa notte un altro rogo inquietante, a pochi metri dalla pecora elettrica: Roma Capitale è con voi. Non dobbiamo abbassare lo sguardo di fronte a questi atti, avanti a #atestaalta”. Un po’ poco, un atto formale, non una proposta di iniziativa immediata, rivolta anche alle forze di polizia e carabinieri per combattere la criminalità organizzata e garantire libertà e democrazie in un quartiere vitale per la Capitale.
Appello alla mobilitazione rivolto a forze politiche e sociali, movimenti ed associazioni
Paolo Cento (Sinistra Italiana) non a caso pone la necessità di “attivare presidio civico permanente di fronte ad emergenza democratica e sociale. Con forze politiche, civiche, movimenti, associazioni”. “In molte parti della periferia romana c’è ormai un’emergenza democratica e sociale che richiede un’attivazione immediata di un presidio civico permanente a difesa dei diritti delle persone e della loro qualità della vita. In particolare, a Centocelle – prosegue l’esponente ambientalista della sinistra – dove in questi giorni si è consumato prima un nuovo inaccettabile attacco alla libreria la Pecora Elettrica e oggi un altro incendio doloso ad un’altra attività”. Massimiliano Smeriglio, parlamentare europeo eletto come indipendente nelle liste del Pd, già vicepresidente della Regione Lazio, afferma che “bisogna convocare subito questo presidio e organizzare una staffetta civica capace di coinvolgere forze politiche, civiche, movimenti, associazioni. Non si può rimanere inerti o far passare inutilmente del tempo prezioso”.
Una bellissima poesia in romanesco affisso dai proprietari della libreria “Pecora Elettrica” incendiata a Centocelle alla vigilia della riapertura. È una bellissima poesia in romanesco:
Se ‘n’artra vorta ho ripijato foco – nun è pe’ ‘n incidente, né pe’ ‘n gioco.
È che ce sta ‘na mano criminale – che me detesta e me vo’ fa’ der male….
Qui dove vivo io, a Centocelle, ce stanno cose brutte e cose belle.
Le cose brutte fanno assai rumore, l’impunità le fa’ senti’ potenti.
Le cose belle vivono d’amore, so’ miti, silenziose e so’ pazienti…..
di Sandro Carli