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Brasile. Lula torna in libertà dopo 580 giorni di carcere

Brasile. Lula torna in libertà dopo 580 giorni di carcere

K metro 0 – Brasilia – L’ex presidente della Repubblica brasiliana, Luiz Inacio “Lula” da Silva ha lasciato la sede della soprintendenza della polizia federale di Curitiba, dove è rimasto detenuto per 580 giorni dopo essere stato condannato per corruzione passiva e riciclaggio dai magistrati della task force “Lava Jato” il 7 aprile del 2018.

K metro 0 – Brasilia – L’ex presidente della Repubblica brasiliana, Luiz Inacio “Lula” da Silva ha lasciato la sede della soprintendenza della polizia federale di Curitiba, dove è rimasto detenuto per 580 giorni dopo essere stato condannato per corruzione passiva e riciclaggio dai magistrati della task force “Lava Jato” il 7 aprile del 2018. Centinaia di persone hanno atteso per ore l’uscita del leader del Partito dei lavoratori (Pt) organizzando un cordone di sicurezza tra l’uscita e il palco montato nell’area, da dove era atteso un discorso del presidente. I sostenitori del presidente si sono radunati all’esterno della struttura della polizia federale dopo che il giudice della dodicesima sezione penale del tribunale federale di Curitiba, Danilo Pereira Junior, ha ordinato la “immediata scarcerazione di Lula”, accogliendo la richiesta presentata dai suoi legali. Ad imprimere un’accelerazione agli eventi è stata una importante decisione presa dalla Corte suprema locale (Tsj). Con sei voti favorevoli e cinque contrari, l’alta corte aveva infatti ritenuto valida la legge secondo cui un accusato non deve iniziare a scontare la pena in carcere prima dell’ultimo grado di giudizio. La sentenza della Corte suprema, che ha modificato quella adottata dallo stesso Tsf nel 2016, è stata approvata con il voto favorevole di sei magistrati e cinque contrari. Il parere decisivo è stato fornito dal presidente della Corte, il ministro Dias Toffoli, l’ultimo a pronunciarsi. La maggioranza dei magistrati ha ritenuto che secondo la Costituzione, nessuno può essere considerato colpevole fino a sentenza passata in giudicato e che la carcerazione preventiva lede il principio della presunzione di innocenza.

L’ex presidente della Repubblica brasiliana, Luiz Inacio “Lula” da Silva, ha ringraziato i suoi sostenitori. “Care compagne e cari compagni, non sapete che significhi per me essere qui con voi. Per una vita ho parlato con il popolo brasiliano e davvero non pensavo di poter stare ancora una volta qui con voi conversando. Voi che per 580 giorni siete venuti sotto le mie finestre a gridare ‘buon giorno, Lula’, ‘buona notte, Lula’, non importa se piovesse o se ci fossero 40 gradi. Siete stati l’alimento della democrazia che ho continuato a coltivare dentro di me. Contro il lato putrido di questo paese, della politica, del potere giudiziario, della federale, dell’agenzia delle entrate che ha lavorato per criminalizzare la sinistra, il Partito dei lavoratori (Pt) e Lula. Non potrei mai andare via da qui senza salutarvi”, ha affermato nel corso del breve discorso improvvisato all’esterno del suo luogo di detenzione.

“Esco più forte e coraggioso e con la voglia di lottare per migliorare la vita dei brasiliani e per evitare che questi distruggano il paese”, ha detto. L’ex presidente non ha esitato a lanciare strali contro il presidente Jair Bolsonaro, il ministro della Giustizia, Sergio Moro e contro la polizia federale e la procura federale che lo hanno condannato. “Voglio che si sappia, e mi rivolgo al lato putrido della polizia federale che ha investigato contro di me e a Sergio Moro (ex giudice che ha condannato Lula e attuale ministro della Giustizia), che non hanno arrestato un uomo ma hanno tentato di uccidere un’idea. Esco da qui senza odio. A 74 anni nel mio cuore c’è solo amore, quello che ho per questo paese”. Al termine del discorso Lula ha annunciato che lavorerà per il ricostruire il paese, lasciando intendere che tornerà alla vita politica attiva.

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