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Romania. Passa il governo di minoranza del liberale europeista Orban

Romania. Passa il governo di minoranza del liberale europeista Orban

Romania. Passa a sorpresa in Parlamento con 240 voti il governo di minoranza del liberale europeista Orban. Ma sarà di durata breve e assumerà decisioni difficili K metro 0 – Bucarest – Con il voto di fiducia concesso lunedì dal parlamento di Bucarest al governo guidato dal leader del Partito nazional liberale (Pnl) Ludovic Orban,

Romania. Passa a sorpresa in Parlamento con 240 voti il governo di minoranza del liberale europeista Orban. Ma sarà di durata breve e assumerà decisioni difficili

K metro 0 – Bucarest – Con il voto di fiducia concesso lunedì dal parlamento di Bucarest al governo guidato dal leader del Partito nazional liberale (Pnl) Ludovic Orban, la Romania avrà, per la prima volta in 30 anni di democrazia, un governo monocolore liberale. Nonostante l’esito finale, c’era stata grande incertezza sul fatto che il nuovo esecutivo avrebbe superato la prova d’aula. Erano infatti necessari 233 voti, cioè la metà più uno del numero totale dei senatori e dei deputati, per ottenere la fiducia del Parlamento. Alla fine, Orban è riuscito a portare a casa 240 voti a favore della nascita della sua compagine di governo, anche se il Pnl dispone solo del 20 per cento dei seggi presso l’Assemblea nazionale.

Adesso il primo compito che spetterà ad Orban sarà quello di indicare un commissario europeo nel nuovo esecutivo di Ursula von der Leyen, dopo le varie bocciature arrivate da Bruxelles.  A votare a favore del nuovo governo romeno sono stati, oltre ai liberali, rappresentanti dell’Unione salvate Romania (Usr), dell’Unione democratica dei magiari in Romania (Udmr), dell’Alleanza liberale democratica (Alde), del Partito movimento popolare (Pmp) e delle minoranze nazionali ma anche alcuni parlamentari socialdemocratici e di Pro Romania, che hanno scelto di ignorare l’ordine del capo del partito, l’ex premier socialdemocratico Victor Ponta, di boicottare il voto. Il governo Orban subentra a quello socialdemocratico di Viorica Dancila, sfiduciato dal parlamento il 10 ottobre, tramite una mozione presentata dagli stessi liberali e firmata da parlamentari di quasi tutte le formazioni politiche. I firmatari avevano definito la squadra governativa di Dancila “il più nocivo governo degli ultimi 30 anni” e sostenuto che dopo la sua rimozione avrebbero adottato un programma di governo responsabile, avendo come principali obiettivi lo sviluppo e la modernizzazione del paese e la prosperità reale di ogni romeno. In cima all’agenda del nuovo governo, oltre alla designazione di un candidato alla commissione europea, la gestione e l’organizzazione delle elezioni presidenziali, in programma il 10 novembre, l’ultima manovra finanziaria del 2019 e la legge di bilancio di previsione per l’anno prossimo. Rispetto all’esecutivo socialdemocratico, i liberali hanno optato per una formula governativa ristretta con una squadra composta da soli 16 ministri. Il governo di Orban ha come obiettivo quello di concludere la legislatura, dal momento che le elezioni politiche si terranno nell’autunno del 2020.

Il neopremier ha sottolineato, rivolgendosi al presidente della Repubblica Iohannis, che a partire da oggi “avrete un partner fidato” nel governo della Romania. “A partire da oggi, avete un partner nel governo della Romania, un partner di fiducia che è pronto a unirsi ai vostri sforzi per mettere in pratica la visione dello sviluppo del paese, per realizzare programmi e progetti che possano portare la Romania in una situazione di ritorno sulla strada giusta”, ha detto Orban che ha descritto l’adozione della mozione di sfiducia contro il governo di Viorica Dancila e la fiducia al suo esecutivo come un “miracolo”. È accaduto un miracolo: sette gruppi politici e gruppi parlamentari, con un piccolo numero di parlamentari ciascuno, sono riusciti in primo luogo a riunirsi per mettere fine ad un governo che ha davvero danneggiato la Romania e che ha indignato la stragrande maggioranza dei romeni e ha prodotto alcuni effetti, sfortunatamente, non solo a breve termine, ma anche a medio e lungo termine, che saranno molto difficili da correggere“, ha chiarito Orban. Al contrario, la premier uscente Dancila ha invece attaccato Iohannis, in quanto l’entrata in carica del nuovo governo sarebbe stata “un’operazione illegittima di confisca del potere esecutivo” architettata dal capo dello Stato. “Abbiamo assistito in Parlamento al coronamento di tutte le manovre e dei giochi politici fatti dal presidente Iohannis per la presa in consegna e la subordinazione del governo. Questa operazione illegittima di confisca del potere esecutivo da parte del presidente della Romania è stata completata”, ha affermato Dancila. Secondo la premier uscente, “oggi è un giorno oscuro per la democrazia, il giorno in cui il presidente Iohannis, che ha violato in modo permanente la Costituzione della Romania e ha ignorato completamente le decisioni della Corte costituzionale, è riuscito a imporre i suoi luogotenenti al Victoria Palace (sede del governo)”.

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