K metro 0 – Lombardia – È durata solo 15 mesi la giunta monocolore del Movimento 5 Stelle di Imola che ‘cade’ ufficialmente oggi a seguito delle dimissioni presentate dalla sindaca Manuela Sangiorgi, in consiglio comunale. L’esponente grillina riuscì il 24 giugno 2018 a portare a casa una storica vittoria, dopo essere andata al ballottaggio e vincendo
K metro 0 – Lombardia – È durata solo 15 mesi la giunta monocolore del Movimento 5 Stelle di Imola che ‘cade’ ufficialmente oggi a seguito delle dimissioni presentate dalla sindaca Manuela Sangiorgi, in consiglio comunale. L’esponente grillina riuscì il 24 giugno 2018 a portare a casa una storica vittoria, dopo essere andata al ballottaggio e vincendo con oltre il 55% delle preferenze nei confronti di un’altra donna, Carmela Cappello, in quota centrosinistra. Una vittoria affatto scontata, soprattutto se si tiene conto della storia politica della città emiliano-romagnola. Imola per 73 anni, infatti, è stata considerata un feudo rosso, vera e propria ‘cassaforte’ del Pd in Emilia-Romagna. Le difficoltà dell’amministrazione però emersero subito. Prima nella formazione della giunta. Poi con le innumerevoli dimissioni e successivi avvicendamenti di assessori. Infine, lo ‘sfaldamento’ del gruppo in consiglio comunale.
“Ho deciso di dimettermi – ha detto la prima cittadina dimissionaria – perché non avendo mai avuto una forza politica che mi ha appoggiato e non avendo un gruppo consiliare forte e compatto sono venute a mancare le condizioni che avrebbero consentito di governare”. Sangiorgi si è quasi commossa durante le sue dichiarazioni, nelle quali non ha risparmiato le accuse verso i massimi dirigenti del Movimento, a partire da Grillo e Di Maio, fino ad arrivare a Massimo Bugani, volto storico dei 5 Stelle a Bologna. Per la sindaca, che non si spiega il perché non sia stata sostenuta e, secondo lei, scaricata, la goccia che ha fatto traboccare il vaso sarebbe stato l’accordo col Pd. “Ma vi pare che io possa sostenere ora il governo delle tasse dopo che gliene abbiamo dette contro di tutti i colori? Dopo che mi sono spesa in prima persona?”.
A chi chiedeva lumi sulla potenziale sua candidatura alle regionali in una lista civica a sostegno di Lucia Borgonzoni, Sangiorgi ha seccamente smentito l’ipotesi. “Devo riposarmi – ha detto – voglio stare vicino a mia mamma, vittima di ignobili attacchi personali”. A meno di ripensamenti dell’ultima ora, per la città arriverà un commissario e solo successivamente si riaprirà la strada del voto, sperando in un aggancio con le regionali di gennaio 2020.