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Russia, mira sull’Africa. Sistema di difesa aereo in Serbia

Russia, mira sull’Africa. Sistema di difesa aereo in Serbia

K metro 0 – Mosca – Il presidente russo Vladimir Putin, in questi giorni, sta cercando di ampliare la propria influenza sull’Africa attraverso l’organizzazione del primo summit in assoluto con il continente. L’obiettivo è quello di inviare aiuti militari e intavolare progetti economici. Non solo, visto che Putin si è offerto di mediare nella disputa

K metro 0 – Mosca – Il presidente russo Vladimir Putin, in questi giorni, sta cercando di ampliare la propria influenza sull’Africa attraverso l’organizzazione del primo summit in assoluto con il continente. L’obiettivo è quello di inviare aiuti militari e intavolare progetti economici. Non solo, visto che Putin si è offerto di mediare nella disputa tra Egitto e Etiopia sull’acqua.

La due giorni nel resort del mar Nero di Sochi, dove erano presenti i leader di 43 Paesi su 54, ha evidenziato come la Russia sia seriamente intenzionata a espandere il proprio controllo sulle tante risorse a disposizione. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha rivelato inoltre l’intenzione di Putin di far chiarezza nella disputa tra il presidente egiziano, Abdel-Fattah el-Sissi, e il primo ministro etiope, Abiy Ahmed, e per questo li avrebbe incontrati separatamente durante il summit. I leader africani, nel frattempo, hanno potuto prender parte all’esposizione riguardante gli armamenti militari russi. Peskov non ha specificato, comunque, se i due abbiano accettato o meno l’offerta di mediazione, un’offerta che anche gli Stati Uniti hanno avanzato negli ultimi giorni dopo il fallimento delle trattative tra le parti. Putin ha concluso l’evento con queste parole: “Nel complesso, possiamo dire già da subito che il summit è riuscito a scrivere una nuova pagina nelle relazioni tra la Russia e gli stati del continente africano”. Tra le altre cose, ha anche sottolineato come il rafforzamento dei legami con l’Africa sia uno degli obiettivi primari della politica estera di Mosca, visto che le nazioni del continente si stanno imponendo come “pilastri del mondo multipolare”.  Il volume degli scambi commerciali tra la Russia e gli stati africani, soprattutto nel settore delle armi, è raddoppiato negli ultimi cinque anni, superando i 20 miliardi di dollari. Putin crede che possa ulteriormente raddoppiare – “come minimo” – nei prossimi quattro o cinque.

Non è chiaramente il solo Paese con cui la Russia ha stretto legami commerciali per quanto riguarda gli armamenti. Proprio in questi giorni, l’esercito ha infatti ‘prestato’ il proprio sistema di difesa aereo alla Serbia per delle esercitazioni congiunte. Lo ha annunciato il ministero della Difesa giovedì, svelando che i missili a lunga gittata (i famosi S-400) e quelli a corto raggio (i Pantsyr-S) saranno utilizzati nel programma Slavic Shield – 2019, che vedrà le unità russe e serbe inscenare un attacco aeree mentre la prima parte della simulazione di guerra si è già tenuta nel sud della Russia a settembre. Mosca sta aiutando la Serbia a rafforzare il proprio esercito, alimentando le preoccupazioni nei Balcani, che hanno preso parte in passato al sanguinoso divorzio dall’ex Jugoslavia negli anni ‘90, scontrandosi contro Croazia, Bosnia e Kosovo.

Intanto, sempre in materia di politica estera, una commissione russa ha richiesto la grazia presidenziale per Frode Berg, condannato a 14 anni di prigione per spionaggio. Oggi il ministro degli Esteri Lavrov ha incontrato la sua controparte norvegese a Kirkenes per celebrare il 75esimo anniversario dalla liberazione sovietica della Norvegia settentrionale dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale. Kirkenes è la città di Berg, l’ispettore in pensione arrestato a Mosca nel 2017, accusato di aver raccolto illegalmente informazioni sui sottomarini nucleari russi.

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