K metro 0 – Los Angeles – Sorride e scherza con fare irriverente la donna dagli occhiali bianchi del cinema italiano, nascondendo dietro un velo scaramantico la soddisfazione per l’Oscar alla carriera: “Onorata ma sa di premio finale”, chiosa Lina Wertmuller mentre si prepara a ricevere la prestigiosa statuetta dell’Academy in una Los Angeles autunnale
K metro 0 – Los Angeles – Sorride e scherza con fare irriverente la donna dagli occhiali bianchi del cinema italiano, nascondendo dietro un velo scaramantico la soddisfazione per l’Oscar alla carriera: “Onorata ma sa di premio finale”, chiosa Lina Wertmuller mentre si prepara a ricevere la prestigiosa statuetta dell’Academy in una Los Angeles autunnale inondata d’arte e sapori italiani. Perché i festeggiamenti che coronano l’evento – costruiti dalla Genoma Films presieduta da Paolo Rossi Pisu – vedono una settimana di eventi con in primo piano un’Italia capace di parlare al mondo attraverso il cinema, il cibo, lo stile raffinato di una mondanità che ha fatto storia. A cominciare dalla riproposizione di “Pasqualino Settebellezze “la pellicola – ricorda la regista – che mi ha regalato quattro nomination agli Oscar e, per la prima volta nella storia dell’Academy, per la miglior regia a una donna”. La pellicola è stata restaurata a cura del Centro sperimentale di cinematografia e Lina Wertmuller avrà modo di ricordare di quando, nel 1977, insieme a Giancarlo Giannini, sbarcarono in California per sostenere il film e per l’occasione frequentarono un corso intensivo di lingua inglese. “Due mesi di studio – racconta divertita la regista – ma quando salimmo sul taxi che ci portava in albergo non capimmo una parola di quel che ci diceva l’autista: una delusione cocente. Per questo domenica 27 ottobre ringrazierò in italiano”.
L’Oscar alla carriera non è l’unico riconoscimento in calendario nel soggiorno Holliwoodiano. Sarà preceduto dal Los Angeles Creativity Award, riconoscimento dell’eccellenza italiana nel mondo già consegnato a personalità quali Monica Bellucci, Claudia Cardinale, Gina Lollobrigida Mario Martone e Gianfranco Rosi. Lina Wertmuller si sottoporrà anche a un’intervista pubblica condotta dalla docente di Ucla, Lucia Re, in cui ripercorrerà la sua carriera e il cui contenuto sarà poi conservato nel prestigioso Academy Film Archive.
La Hollywood che conta sarà nella villa di Martha de Laurentiis per un party al quale parteciperanno – tra gli altri – Anjelica Huston Sharon Stone, Quentin Tarantino, Alessandro Del Piero, Harrison Ford, Morgan Freeman, Paolo Sorrentino. Pizzaiolo d’eccezione sarà Luciano Carciotto, vincitore a Las Vegas del titolo “Miglior pizzaiolo del mondo”. Dopo la serata dell’Oscar, le celebrazioni per la regista hanno in calendario altre due giornate organizzate dagli imprenditori italiani: una serata ad alto contenuto gastronomico nella quale la cucina racconta scorci dell’Italia dove sono state ambientate le pellicole più note della Wertmuller. A co-organizzarle il grande campione Del Piero con i suoi ristoranti N.10 (Los Angeles e Milano). E, a conclusione della settimana, si terrà il convegno “Italia da Girare” promosso da American Cinematheque e Genoma Film.
Un programma di stelle che fa esclamare alla festeggiata “Sono entusiasta”, per poi confidare ai giornalisti “Ora, però, torno al teatro”. Sì, perché questa inossidabile ultranovantenne, appena rientrerà in patria darà gli ultimi ritocchi alla regia di una pièce teatrale. Il 23 dicembre al Quirino, infatti, firmerà la regia di “A che servono gli uomini” commedia musicale di Iaia Filastri con Nancy Brilli e le musiche originali di Giorgio Gaber.
di M. Antonietta Schiavina