K metro 0 – Londra – Damian Collins, che guida il consiglio sui media del parlamento britannico, ha criticato le nuove misure prese da Facebook per salvaguardare le future elezioni, avvertendo che andranno a ostacolare l’abilità dell’azienda di combattere la disinformazione. Collins ha scritto a Facebook dopo che il colosso della Silicon Valley ha esposto
K metro 0 – Londra – Damian Collins, che guida il consiglio sui media del parlamento britannico, ha criticato le nuove misure prese da Facebook per salvaguardare le future elezioni, avvertendo che andranno a ostacolare l’abilità dell’azienda di combattere la disinformazione.
Collins ha scritto a Facebook dopo che il colosso della Silicon Valley ha esposto i propri preparativi in caso di nuove elezioni nel Regno Unito. In un articolo pubblicato dal Daily Telegraph, l’azienda ha ammesso di aver appreso la lezione sulla campagna di disinformazione russa durante le elezioni presidenziali degli Stati Uniti nel 2016 e ha dichiarato che verrà messo in piedi un centro dedicato per rimuovere i contenuti che infrangono le norme di Facebook. Il vicepresidente delle soluzioni politiche, Richard Allan, ha spiegato che le nuove regole per la nuova era delle campagne digitali andranno discusse innanzitutto in parlamento. “Stiamo facendo passi in diverse direzioni e ci sono alcune aree in cui non è appropriato per un’azienda privata come Facebook dettare le regole o imporre le proprie decisioni”, ha ribadito Allan che poi ha aggiunto: “Per esempio, crediamo che non sia compito nostro verificare se ciò che dicono i politici sia veritiero o meno, visto che spesso le parole degli stessi sono analizzate nel dettaglio dai media”
A partire dalla prossima settimana, coloro i quali pubblicheranno post riguardanti questioni sociali come l’immigrazione, saranno trattati nella stessa maniera di coloro che ne pubblicheranno di politici. Verranno quindi verificati identità e residenza degli utenti in questione. I post controllati dal partner britannico di Facebook, Full Fact, che conterranno informazioni non consone agli standard saranno etichettati come falsi. Con le elezioni che potrebbero avvenire a breve nel Regno Unito, Collins ha messo in dubbio la scelta “di lasciar perdere i post politici che contengono informazioni ‘false o ingannevoli’, mettendo invece al bando ‘dichiarazioni passate al vaglio da terzi’”.
Collins e il suo influente consiglio all’interno del parlamento hanno chiesto al governo di proporre leggi che vadano a regolamentare le campagne elettorali nell’era digitale, insistendo sul fatto che la democrazia stessa è a rischio senza misure immediate.
Le aziende social, negli ultimi anni, hanno subito molte pressioni e verifiche globali a seguito delle accuse nei confronti di Cambridge Analytica, società di consulenza politica, che avrebbe utilizzato i dati di milioni di account Facebook per tracciare i profili degli elettori e aiutare il presidente Usa Donald Trump nella sua campagna elettorale nel 2016. Le parole di Allan sono arrivate in concomitanza con l’annuncio di Facebook, che prenderà provvedimenti per far si che la piattaforma non venga utilizzata per interferire nella politica e all’interno delle democrazie mondiali.
L’azienda monitorerà i media nazionali e investirà due milioni di dollari sull’alfabetizzazione mediatica. Facebook ha inoltre rivelato di aver rimosso ben quattro fonti di contenuti falsi con base in Russia e Iran, che cercavano di interferire nelle elezioni degli Stati Uniti, Nordafrica e America Latina.