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Cinema e scuola, Monica Guerritore. La vita è fatta di incontri

Cinema e scuola, Monica Guerritore. La vita è fatta di incontri

L’attrice, ospite di ArtMedia – Cinema e scuola, ha raccontato agli studenti il suo esordio artistico e il suo grande amore per il teatro K metro 0 – Roma – Monica Guerritore, il 18 ottobre, è stata la protagonista dell’appuntamento presentato da ArtMedia – Cinema e scuola – IMMAGINI PERSONAGGI STORIE. Percorsi di Cinema per

L’attrice, ospite di ArtMedia – Cinema e scuola, ha raccontato agli studenti il suo esordio artistico e il suo grande amore per il teatro

K metro 0 – Roma – Monica Guerritore, il 18 ottobre, è stata la protagonista dell’appuntamento presentato da ArtMediaCinema e scuolaIMMAGINI PERSONAGGI STORIE. Percorsi di Cinema per studenti, moderata dal critico cinematografico Mario Sesti. All’evento, che si è svolto nell’ambito della giornata d’inaugurazione della Festa del Cinema di Roma, hanno partecipato gli studenti dell’IC Corrado Melone – Ladispoli e dell’IMS Margherita di Savoia. Per l’occasione la Guerritore, personaggio di spicco del cinema e del teatro italiano, ha raccontato il suo esordio artistico avvenuto grazie a un incontro “romanzesco” e molto curioso con Giorgio Strehler, che l’ha fortemente voluta per interpretare il ruolo di Anja ne “Il giardino dei ciliegi”. E ha detto che, da qual momento in poi, non ha più abbandonato la recitazione, ancora oggi il suo grande amore.

Avevo 15 anni, quando mi hanno allontanata dal collegio che per un po’ ho frequentato-ha spiegato l’attrice- e in quel periodo ero spesso a casa, a Roma. Un giorno mi capitò di accompagnare una mia amica a Milano per fare un provino da Strehler, il più grande regista europeo. Serviva una ragazzina che interpretasse la figlia della protagonista ne “Il giardino dei ciliegi”. C’erano tantissimi ragazzi pronti in fila, che ambivano al ruolo; così, per evitare l’attesa, ho finto di sentirmi male e ci hanno fatte avanzare. Siamo entrate dall’ingresso di servizio e mi sono seduta su una panca insieme al portiere di cui ricordo ancora il nome, Franceschini. Appena ha voltato l’occhio, io e la mia amica abbiamo iniziato a girare tra i meandri del teatro. Ci siamo ritrovate tra 20 persone selezionate per provare delle scene. A un certo punto sento una voce: “Via tutti, tranne la ragazzina con la valigia!”. Ero io. Mi sono seduta e nel frattempo Strehler si gira verso di me e mi dice: “Tu che cosa hai portato?”. Gli dissi che avevo la valigia, perché stavo andando a sciare a Saint Moritz. Non avessi mai parlato! Mi urlò “borghese di merda, vai via!” e subito dopo mi cacciò”. “Un pazzo, ho incontrato un pazzo”, ho pensato, ma dopo qualche giorno mi chiama un mio amico romano per avvertirmi che sul Corriere della Sera c’era scritto che Strehler stava cercando una ragazzina di Roma, che assomigliava a Ingrid Bergman, di cui non si sapeva il nome e che andava a sciare a Saint Moritz. Ero proprio io. L’ho subito raggiunto a Milano. Era bellissimo, aveva i capelli blu. Mi guardò dicendomi: “Ciao Anja!”. La mia carriera è iniziata proprio da Anja e dal “Gardino dei ciliegi” e da quel momento in poi ho sempre cercato di non deludere mai chi aveva creduto in me”. “Un genio, con un carattere a volte davvero insopportabile, ma unico e insostituibile”, ha affermato la Guerritore parlando di Strehler, spiegando ai ragazzi, incantati dal racconto dell’attrice, come nella vita certi incontri, possono cambiare per sempre il nostro percorso.

 

di M. Antonietta Schiavina

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