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Mosca, imputati si tagliano le vene in tribunale, mentre il governo stringe sulle ong

Mosca, imputati si tagliano le vene in tribunale, mentre il governo stringe sulle ong

K metro 0 – Mosca – Due imputati per estremismo, Ruslan Kostulenkov di 25 anni e Vyacheslav Kryukov di 20, si sono tagliati le vene in tribunale giovedì a Mosca, secondo quanto riportato dai media locali. A marzo del 2018, i procuratori russi hanno accusato dieci membri del movimento New Greatness, la maggior parte dei

K metro 0 – Mosca – Due imputati per estremismo, Ruslan Kostulenkov di 25 anni e Vyacheslav Kryukov di 20, si sono tagliati le vene in tribunale giovedì a Mosca, secondo quanto riportato dai media locali.

A marzo del 2018, i procuratori russi hanno accusato dieci membri del movimento New Greatness, la maggior parte dei quali poco più che adolescenti, per attività estremiste. Questi ultimi avrebbero fatto parte di un gruppo di Telegram, applicazione di messaggistica, per pianificare un colpo di Stato ma i critici hanno avanzato l’ipotesi che il caso sia stato messo in piedi dalle autorità. “Saremo liberi”, le parole di uno dei due prima di tagliarsi le vene, come riportato dal Dozhd. Entrambi erano in detenzione provvisoria e avevano chiesto i domiciliari, che, secondo il racconto del legale di Kostylenkov, Svetlan Sidorkina, il giudice ha respinto. “Non hanno retto la situazione, c’erano prove in abbondanza della loro innocenza”, ha spiegato Sidrkoina. Lo stato di salute degli imputati è ancora sconosciuto ma secondo le indiscrezioni trapelate starebbero ricevendo le cure del caso.

Precedentemente, la 19enne Anna Pavlikoca, altra sospettata all’interno del caso, aveva sposato Kostantin Kotov, di 34 anni, che il mese scorso è stato condannato a quattro anni di prigione per “infrazione multipla” della norma russa sulle manifestazioni. Il processo a Kotov è stato criticato aspramente dagli attivisti per i diritti umani, che avrebbero evidenziato come sia stato incolpato di aver esercitato il diritto all’assemblea pacifica. La contraddizione risiede nel fatto che gli obblighi della Russia nei confronti della legge internazionale sui diritti umani non sarebbero stati rispettati, tra questi proprio la libertà di partecipare a riunioni pubbliche. Molti degli arresti avvenuti nei mesi scorsi sono stati verificati dall’Osservatore per i Diritti Umani, che ha definito giuste le accuse per resistenza a pubblico ufficiale e per gli assalti agli stessi agenti ma in svariati casi non c’è stato contatto con gli stessi, o se c’è stato è stato irrisorio. I resoconti delle autorità sarebbero esagerati, secondo il gruppo non-profit, e atti a scoraggiare l’esercizio del diritto alla protesta pacifica. Le sentenze, inoltre, sarebbero state ritenute eccessive e non proporzionate agli atti commessi.

Proprio in questi giorni, poi, il ministero della Giustizia russo ha messo in piedi una causa presso la Corte suprema per chiedere lo scioglimento del movimento “Per i diritti umani”, guidato da Lev Ponomarev, che avrebbe violato più volte la legge e non avrebbe adempiuto al pagamento di alcune multe indirizzategli. L’ong è vista dalle istituzioni di Mosca come un “agente straniero”, ovvero un’organizzazione che riceve fondi dall’estero e che opera per altri governi. La risposta di “Per i diritti umani” non ha tardato ad arrivare e nella nota pubblicata si legge che difenderà la sua posizione alla Corte suprema e se necessario si rivolgerà alla Corte europea dei diritti dell’uomo. La presidente della Commissione europea, Ursula Van der Leyen, è intervenuta sulla faccenda: “Comprendo che un’ispezione condotta dal ministero della Giustizia nel gennaio 2019 ha rivelato alcune irregolarità nelle segnalazioni dell’organizzazione alle autorità. Tuttavia, le norme europee in materia di diritti umani specificano che lo scioglimento di una ong può essere utilizzato solo come ultima risorsa, limitato a circostanze eccezionali giustificate da una grave colpa. La legge sugli agenti stranieri e la sua applicazione rappresentano una grave ingerenza nei diritti della libertà di associazione della società civile e dei difensori dei diritti umani, e che spesso si traduce in molestie”.

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