K metro 0 – Il Consiglio di sicurezza dell’ONU ha espresso particolari preoccupazioni sul rischio di vedere “terroristi” scappare dal nordest della Siria. Tuttavia, nel proprio intervento di mercoledì, non ha menzionato l’avanzata della Turchia nella regione nei confronti dei curdi, ex alleati degli Usa, a seguito del ritiro delle truppe statunitensi decise dal presidente,
K metro 0 – Il Consiglio di sicurezza dell’ONU ha espresso particolari preoccupazioni sul rischio di vedere “terroristi” scappare dal nordest della Siria. Tuttavia, nel proprio intervento di mercoledì, non ha menzionato l’avanzata della Turchia nella regione nei confronti dei curdi, ex alleati degli Usa, a seguito del ritiro delle truppe statunitensi decise dal presidente, Donald Trump. Nella breve nota pubblicata riguardate la situazione politica e umanitaria vengono espressi i timori sul rischio di “deterioramento della condizione umanitaria in Siria”. Le 5 nazioni del consiglio, che fanno anche parte dell’Ue, hanno espresso grande dispiacere per la decisione della Turchia di ignorare gli appelli lanciati dagli alleati sull’interruzione delle azioni militari. “Crediamo che le azioni militari unilaterali della Turchia non risolveranno la questione della sicurezza”, si legge.
Nel frattempo, l’agenzia frontaliera dell’Unione, Frontex, ha rivelato che il numero di persone che stanno cercando di entrare in Europa dalla Turchia illegalmente è salito a dismisura lo scorso mese. Dai nuovi dati pubblicati mercoledì si evince che sono stati più di 11.500 i tentativi di entrare nell’Ue attraverso la parte orientale del mar Mediterraneo a settembre, il 16% in più rispetto al mese di agosto. Molti di loro sono afghani e due terzi del totale degli individui che hanno cercato di arrivare in Europa a settembre lo hanno fatto da est. Frontex ha inoltre sottolineato come nei primi nove mesi dell’anno i tentativi di oltrepassare la frontiera sono saliti a 50.600 nel Mediterraneo orientale, ovvero il 22% in più rispetto allo scorso anno. Aggiornamenti sulla situazione migranti arrivano anche dalla Bosnia, dove nel nordovest del Paese sono stati radunati centinaia di migranti e trasportati in un centro per rifugiati, è previsto infatti un peggioramento della situazione durante il prossimo inverno. Un video pubblicato dai media locali mercoledì, mostra agenti di polizia che scortano i migranti in fila indiana dalla città di Bihac verso il centro di Vucjak, nei pressi del confine con la Croazia. Le autorità di Bihac sono state criticate per le condizioni in cui riversa il campo, che si trova all’interno di un ex discarica e nelle vicinanze di un campo minato risalente alla guerra del 1992-95. Il sindaco della città, Suhert Fazlic, ha spiegato che la situazione è ormai insostenibile, migliaia di persone stazionano nella zona con la speranza di arrivare in Europa occidentale e ha minacciato di tagliare i fondi in aiuto dei migranti per richiamare l’attenzione sulla questione.
Anche le isole orientali della Grecia si trovano in condizioni simili e stanno facendo fatica a contenere l’ondata di sbarchi di migranti e richiedenti asilo, i centri per rifugiati sono ultra-affollati e le autorità non riescono a gestire così tante persone. Stesso discorso vale per la Libia, la guardia costiera mercoledì ha intercettato 90 migranti a largo della costa. Il portavoce Ayoub Gassim ha raccontato che un gommone con a bordo migranti africani, tra cui sette donne, è stato fermato all’altezza della città di Khoms, a 120 km dalla capitale Tripoli, dove verranno trasportati nelle prossime ore. La Libia è diventata uno snodo fondamentale per coloro in fuga da guerra e povertà per raggiungere l’Europa, per questo negli ultimi anni l’Unione europea ha deciso di collaborare con la guardia costiera e le altre istituzioni libiche per cercare di fermare i pericolosi viaggi in mare.