K metro 0 – Mosca – Dalla Siria all’Ucraina, le nuove tensioni stanno offrendo un’opportunità al Cremlino di espandere il proprio controllo e avanzare i propri interessi. Il ritiro delle truppe militari statunitensi dal nord della Siria, avvenuto prima dell’offensiva turca, fa sì che la Russia diventi l’ultima potenza in gioco, che potrebbe favorire le
K metro 0 – Mosca – Dalla Siria all’Ucraina, le nuove tensioni stanno offrendo un’opportunità al Cremlino di espandere il proprio controllo e avanzare i propri interessi.
Il ritiro delle truppe militari statunitensi dal nord della Siria, avvenuto prima dell’offensiva turca, fa sì che la Russia diventi l’ultima potenza in gioco, che potrebbe favorire le negoziazioni tra il presidente siriano, Bashar Assad, e i curdi, abbandonati da Washington. In Ucraina, il nuovo presidente ha visto intaccare la propria immagine, essendo finito nel bel mezzo della richiesta di impeachment del presidente Usa, Donald Trump. La Russia potrebbe sfruttare la situazione a proprio favore per cercare di trovare un accordo che gli permetta di assicurarsi un vantaggio nei confronti del suo vicino occidentale. L’offensiva dalla Turchia nel nord della Siria è arrivata a seguito della decisione di Trump di ritirare le truppe dall’area, lasciando al proprio destino le forze democratiche siriane guidate dai curdi, alleato chiave degli Usa nella lotta all’Isis. La inaspettata decisione di Washington contrasta con l’incrollabile sostegno di Mosca per l’alleato Assad, aiutando il governo a riconquistare gran parte del Paese in una devastante guerra civile.
Putin ha unito al potere militare, una solida strategia diplomatica per raggiungere i propri obiettivi in Siria, avvicinandosi alle altre potenze della regione, come l’Iran, l’Arabia Saudita, Israele e la Turchia. Quest’ultima, che fa anche parte della NATO, è diventata un partner fondamentale per la Russia, nonostante le due nazioni si siano schierate da parti opposte nel conflitto siriano. Hanno infatti compiuto sforzi congiunti per negoziare una de-escalation nella provincia della Siria di Idlib e spinto per formare un comitato che possa redigere la nuova costituzione siriana. Il riavvicinamento tra le due forze arriva in un momento in cui le relazioni di Ankara con Washington si sono raffreddate e ulteriormente complicate dopo il recente acquisto della Turchia di missili militari dalla Russia. L’offensiva turca in Siria, che ha raccolto critiche provenienti sia dagli Stati Uniti sia dall’Unione europea, potrebbe far avvicinare ancora di più i due Paesi. “La Russia vuole trarre vantaggio dalla situazione e un risvolto positivo potrebbe essere il rafforzamento del legame con la Turchia”, ha dichiarato Kirill Semenov del Consiglio russo per gli Affari internazionale che poi ha aggiunto: “La risposta di Washington, dell’Ue, la minaccia di imporre sanzioni sulla Turchia sono tutte operazioni che avvicinano ancora di più le due nazioni”.
Per quanto riguarda la situazione in Ucraina, il presidente Volodymyr Zelenskiy ha chiesto ai manifestanti che hanno marciato in giornata di evitare atti violenti, vista la delicata situazione attuale e considerato il progetto di pace per il conflitto dei separatisti nell’est Ucraina. Kiev ha impiegato migliaia di agenti di polizia per monitorare la dimostrazione, che ha visto tra i partecipanti nazionalisti e gruppi di estrema destra, uniti contro le politiche di Zelenskiy. Questo il post pubblicato sul suo profilo Facebook ieri: “Non cedete alle provocazioni di quelli che vogliono far arrivare alla televisione russa immagini controverse. Gli oppositori sognano di vederci litigare immersi nel caos”.