K metro/Africa ExPress – Niamey – Jeffery Woodke, un operatore umanitario statunitense, sequestrato nel Niger due anni fa, “è vivo e sta bene”, ha assicurato il presidente nigerino Mahamadou Issoufou durante un’intervista, realizzata dall’emittente ABC a settembre a margine dell’Assemblea generale dell’ONU a New York, e andata in onda mercoledì scorso. “Secondo le informazioni in
K metro/Africa ExPress – Niamey – Jeffery Woodke, un operatore umanitario statunitense, sequestrato nel Niger due anni fa, “è vivo e sta bene”, ha assicurato il presidente nigerino Mahamadou Issoufou durante un’intervista, realizzata dall’emittente ABC a settembre a margine dell’Assemblea generale dell’ONU a New York, e andata in onda mercoledì scorso.
“Secondo le informazioni in nostro possesso, l’ostaggio è vivo e sta bene. Faremo tutto il possibile per creare le condizioni affinché possa essere liberato quanto prima. Mi dispiace molto che sia stato sequestrato. Questo americano era in Niger da tanti anni e ha dato sempre una mano alle nostre popolazioni”, ha dichiarato Issoufou.
Nel giugno 2018 il leader aveva detto più o meno le stesse parole durante una trasmissione a TV France 24 a proposito del rapimento di Woodke e dell’ostaggio Jörg Lange, un operatore umanitario tedesco, sequestrato in Niger, poco distante dal confine con il Mali nell’aprile 2018. Sempre nel Niger, ma a pochi chilometri dal confine con il Burkina Faso è stato rapito il sacerdote italiano Pierluigi Maccalli nel settembre 2018. Finora il governo di Niamey non ha lasciato dichiarazioni sulle condizioni di Maccalli, perché, secondo quanto ha riferito lo stringer di Africa ExPress, Niamey non sarebbe coinvolto nelle trattative per la liberazione del nostro connazionale.
Infatti, le uniche informazioni sul sequestro di Macchalli e la sparizione di Luca Tacchetto, giovane architetto originario di Vigonza e la sua compagna canadese Edith Blais, risalgono allo scorso aprile. Dei due giovani si sono perse le tracce mentre si recavano da Bobo-Dioulasso, città nella parte sudoccidentale del Paese, verso la capitale Ouagadougou. Durante un’intervista a Rémi Dandjinnou, portavoce del governo burkinabé, trasmessa dalla RAI, Ouagadougou assicura che i due italiani e la canadese sono vivi.
Queste informazioni risalgono a sei mesi fa. Il portavoce aveva allora rivelato che poco dopo il sequestro Maccalli sarebbe stato portato nel Burkina Faso, poi nuovamente in Niger. Mentre Tacchetto e la compagna di viaggio, “dati per dispersi” dallo scorso dicembre, non si troverebbero più nel Paese.
di Cornelia I. Toelgyes