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Brexit. Spiraglio dopo l’incontro tra Johnson e il premier irlandese Varadkar

Brexit. Spiraglio dopo l’incontro tra Johnson e il premier irlandese Varadkar

K metro 0 – Bruxelles – La ministra degli Affari europei francese, Amelie de Montchalin, nella mattinata di venerdì ha espresso le proprie preoccupazioni riguardo l’uscita del Regno Unito dall’Ue, che secondo lei potrebbe avvenire “probabilmente senza un accordo”. Le sue dichiarazioni arrivano dopo l’incontro tutto sommato positivo tra il primo ministro briannico, Boris Johnson,

K metro 0 – Bruxelles – La ministra degli Affari europei francese, Amelie de Montchalin, nella mattinata di venerdì ha espresso le proprie preoccupazioni riguardo l’uscita del Regno Unito dall’Ue, che secondo lei potrebbe avvenire “probabilmente senza un accordo”. Le sue dichiarazioni arrivano dopo l’incontro tutto sommato positivo tra il primo ministro briannico, Boris Johnson, e la sua controparte irlandese, Leo Varadkar, avvenuto giovedì. De Montchalin in un’intervista rilasciata ai microfoni di France Inter ha inoltre evidenziato come la data di uscita del 31 ottobre rimane realistica, visto che non vede “motivi per garantire un’ulteriore estensione alla Gran Bretagna”. “Ho una domanda fondamentale: perché dare più tempo? Ci è voluto prima un anno, poi addirittura tre e ancora non abbiamo capito”, ha aggiunto.

Intanto, il negoziatore della Brexit per l’Unione europea, Michel Barnier, si è incontrato con il ministro per la Brexit britannico, Stephen Barcaly, a Bruxelles. Nonostante le parole di de Montchalin, le parti sembrano essere entrate in una nuova fase di discussione e le speranze di arrivare a un accordo sembrano ancora accese. Barclay si è incontrato per una colazione con Barnier al quartier generale dell’Ue per aggiornarlo su i passi avanti compiuti nelle ultime ore, Johnson ha parlato di uno “spiraglio” verso un accordo, che potrebbe evitare una caotica e costosa Brexit no-deal il prossimo 31 ottobre. Anche Varadkar ha descritto il dialogo con Johnson come “molto positivo”: la proposta è quella di mantenere l’Irlanda del Nord allineata al mercato unico dell’Ue, rimanendo nel territorio doganale britannico e prevedendo una frontiera senza controlli regolamentari. L’Irlanda del Nord parteciperebbe al piano messo a punto rendendosi disponibile ogni quattro anni a una revisione da parte dell’assemblea e dell’esecutivo decentrato. Ciononostante, Bruxelles non sembrerebbe intenzionata ad avallare un progetto che vada a danneggiare il mercato unico – che permette la libera circolazione di beni attraverso l’Europa – o che possa inasprire le tensioni nell’isola d’Irlanda. Una frontiera libera è considerata vitale per mantenere la pace in Irlanda del Nord, che è stata interessata da trent’anni di violenze, cui ha messo fine l’accordo del Venerdì Santo nel 1998.

Al summit dell’Unione europea che si terrà la prossima settimana non si parlerà comunque solamente di Brexit. Secondo quanto riporta AP, sul tavolo ci saranno anche le possibili sanzioni da infliggere alla Turchia per le azioni compiute in questi giorni in Siria. Sempre nel suo intervento di venerdì a France Inter, Amelie de Montchalin, ha spiegato che l’Europa non accetta di rimanere in disparte a quella che lei stessa ha descritto come una ‘situazione scioccante’ per i civili e per i curdi, alleati europei (e dell’occidente in generale) contro l’Isis in Siria. I diplomatici europei a Bruxelles starebbero valutando attentamente l’ipotesi di imporre sanzioni nei confronti di Ankara.

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