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Sassonia-Anhalt. Sparatoria nei pressi della sinagoga e un locale turco, 2 morti e feriti gravi

Sassonia-Anhalt. Sparatoria nei pressi della sinagoga e un locale turco, 2 morti e feriti gravi

K metro 0 – Berlino – Un uomo e una donna sono stati uccisi nella città tedesca di Halle (Sassonia-Anhalt) nel corso di un attacco terroristico contro un negozio di kebab nei pressi della sinagoga ebraica. I presunti autori dell’attacco sono poi fuggiti. L’ospedale universitario di Halle ha inoltre reso noto che vi sono anche

K metro 0 – Berlino – Un uomo e una donna sono stati uccisi nella città tedesca di Halle (Sassonia-Anhalt) nel corso di un attacco terroristico contro un negozio di kebab nei pressi della sinagoga ebraica. I presunti autori dell’attacco sono poi fuggiti. L’ospedale universitario di Halle ha inoltre reso noto che vi sono anche due feriti in gravi condizioni, uno dei quali è stato operato con urgenza. Uno dei due terroristi è giunto sul luogo pco prima delle ore 14 di mercoledì 9 ottobre, secondo la ricostruzione della polizia locale. Più tardi, altri colpi di arma da fuoco sono stati avvertiti a Ladsberg, cittadina situata a circa 15 chilometri da Halle, ma ancora non è emerso un legame con i due attentatori. Dirige l’inchiesta la procura antiterrorismo.

Colpiti la sinagoga e un ristorante turco.  Secondo il settimanale tedesco Der Spiegel, gli assalitori hanno colpito nei pressi della sinagoga ebraica e di un ristorante turco. Gli ebrei celebrano oggi la festa dello Yom Kippur, e la sinagoga era gremita di un centinaio fedeli. Gli attentatori hanno cercato di entrarvi, racconta Max Privorotzki, presidente della Comunità beraica di Halle. le misure di sicurezza all’ingresso dell’edifico religioso “hanno permesso però di respingere l’attacco”. Inoltre, una granata è stata lanciata in direzione del cimitero ebraico. In un video amatoriale, ripreso da molti media, si può vedere un uomo in tenuta mimetica e con un casco, all’apparenza calmo, uscire da un’auto e far fuoco in mezzo alla strada. Un testimone oculare che si trovava nel ristorante turco afferma: “uno degli assalitori indossava abiti militari. Ha lanciato una granata nel locale, che si è fermata sulla porta ed è esplosa. Poi ha sparato verso l’interno e ha ucciso l’uomo che era dietro il bancone. Io mi sono chiuso nel bagno”.

Il portavoce della cancelliera Merkel ha detto in conferenza stampa: “è una notizia terribile quella di Halle e spero sinceramente che la polizia riesca a prendere gli autori prima possibile, e che nessun altro sia in pericolo”. Questo attacco giunge qualche mese dopo la morte a Hesse di Walter Lubcke, un politico noto per la solidarietà e l’apertura ai migranti del partito di Angela Merkel, la Cdu. E il principale sospettato dell’omicidio è un membro di un’organizzazione neonazista. L’assassinio di Lubcke ha creato un’ondata di choc in Germania, dove l’estrema destra anti migranti ottiene successi elettorali. Ha risvegliato il rischio e il timore del terrorismo di estrema destra, che fa capo ai neonazisti di NSU, responsabili degli omicidi di una dozzina di migranti. La Suddeutsche Zeitung parla infatti di una Germani che si trova a confrontarsi con una “Raf bruna”, laddove Raf sta per Rote Armee Fraktion, il gruppo terrorista di estrena sinistra, attivo tra il 1968 e il 1998. In Germani sono più di 12.700 gli estremisti noti alle forze di polizia e giudicati pericolosi.

Marija Pejčinović Burić, Segretario generale del Consiglio d’Europa, ha espresso grande tristezza e preoccupazione per gli omicidi ad Halle, in Germania, e ha mostrato la propria solidarietà alle vittime e alle autorità incaricate della situazione in corso.

L’attacco a Halle, in Germania, “non è stato ancora rivendicato da alcun gruppo, ma le comunità online di estrema destra l’hanno già fatto proprio e chiamano l’ignoto sparatore santo” scrive su Twitter Rita Katz, direttrice di Site, un sito di monitoraggio dell’estremismo sul web, ricordando che lo stesso epiteto fu da loro rivolto a Brenton Tarrant, il terrorista di estrema destra autore del massacro nelle moschee di Christchurch, in Nuova Zelanda.

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