K metro 0 – Bruxelles – L’Unione europea garantirà un livello di protezione elevato per gli informatori in un’ampia gamma di settori, dagli appalti pubblici ai servizi finanziari e al riciclaggio di denaro, dalla sicurezza di prodotti e trasporti e in campo nucleare alla salute pubblica, la protezione dei consumatori e dei dati. Oggi il
K metro 0 – Bruxelles – L’Unione europea garantirà un livello di protezione elevato per gli informatori in un’ampia gamma di settori, dagli appalti pubblici ai servizi finanziari e al riciclaggio di denaro, dalla sicurezza di prodotti e trasporti e in campo nucleare alla salute pubblica, la protezione dei consumatori e dei dati.
Oggi il Consiglio europeo ha adottato formalmente nuove norme in materia di protezione degli informatori. Le nuove norme imporranno la creazione di canali sicuri per effettuare le segnalazioni sia all’interno di un’organizzazione – privata o pubblica – che alle autorità pubbliche. Garantiranno inoltre un livello di protezione elevato per gli informatori contro le ritorsioni e obbligheranno le autorità nazionali a informare adeguatamente i cittadini e a impartire ai funzionari pubblici una formazione su come trattare le segnalazioni.
Gli informatori sono persone che denunciano pubblicamente quando sono testimoni di un’azione illecita nell’ambito del proprio lavoro, che determina danni all’interesse della collettività, ad esempio danneggiando l’ambiente, la salute pubblica, la sicurezza dei consumatori o le finanze pubbliche.
“L’UE è determinata ad assicurare il buon funzionamento di un sistema democratico basato sullo Stato di diritto. Si tratta pertanto di garantire un livello di protezione elevato in tutta l’Unione agli informatori che hanno il coraggio di parlare apertamente. Nessuno dovrebbe rischiare la propria reputazione o il proprio lavoro per denunciare un comportamento illegale.” Ha detto Anna-Maja Henriksson, ministra finlandese della Giustizia
Ecco i principali elementi della proposta:
- creazione di canali di segnalazione all’interno delle società/amministrazioni: vi è l’obbligo di creare canali di segnalazione efficaci ed efficienti in società con oltre 50 dipendenti o comuni di più di 10 000 abitanti. Ciò contribuirà allo sviluppo di una cultura aziendale sana
- gerarchia dei canali di segnalazione: gli informatori sono incoraggiati a usare prima di tutto i canali interni alla loro organizzazione per poi ricorrere a quelli esterni che le autorità pubbliche sono tenute a istituire. In ogni caso, gli informatori non perderanno la protezione qualora decidano di ricorrere in primo luogo ai canali esterni
- un gran numero di profili protetti dalle nuove norme: le persone protette comprendono quelle con un’ampia gamma di profili che potrebbero acquisire informazioni sulle violazioni in un contesto lavorativo, ad esempio i lavoratori dipendenti, compresi funzionari pubblici a livello nazionale/locale, volontari e tirocinanti, membri senza incarichi esecutivi, azionisti, e così via
- un ampio ambito di applicazione: le nuove norme copriranno settori quali gli appalti pubblici, i servizi finanziari, la prevenzione del riciclaggio, la salute pubblica e così via. Per motivi di certezza del diritto, un elenco di tutti gli strumenti legislativi dell’UE che vi rientrano è allegato alla direttiva. Gli Stati membri possono andare oltre tale elenco nell’attuare le nuove norme
- misure di sostegno e di protezione degli informatori: le norme introducono garanzie per proteggere gli informatori dalle ritorsioni, quali la sospensione, la retrocessione e l’intimidazione. Anche coloro che assistono gli informatori, come colleghi e parenti, sono protetti. La direttiva comprende anche un elenco delle misure di sostegno che saranno adottate a favore degli informatori
- obbligo di dare un riscontro per autorità e imprese: le norme creano l’obbligo di rispondere e dare seguito alle segnalazioni degli informatori entro 3 mesi (con la possibilità di portare il termine a 6 mesi per i canali esterni in casi debitamente giustificati).
L’atto legislativo sarà ora ufficialmente firmato, dopodiché pubblicato nella Gazzetta ufficiale. Gli Stati membri avranno due anni per recepire le nuove norme nel diritto nazionale.
di Nizar Ramadan