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Grecia. Mitsotakis chiede all’Ue più fondi per la gestione dei migranti in Turchia

Grecia. Mitsotakis chiede all’Ue più fondi per la gestione dei migranti in Turchia

K metro 0 – Atene – Il nuovo leader conservatore greco, Kyriakos Mitsotakis, ha chiesto all’Unione europea di sostenere economicamente la Turchia per tamponare il flusso dei migranti. Al contempo, il presidente turco Erdogan ha minacciato di lasciare liberi i rifugiati se i partner internazionali non dovessero fornire ulteriori fondi per gestire i 3 milioni

K metro 0 – Atene – Il nuovo leader conservatore greco, Kyriakos Mitsotakis, ha chiesto all’Unione europea di sostenere economicamente la Turchia per tamponare il flusso dei migranti. Al contempo, il presidente turco Erdogan ha minacciato di lasciare liberi i rifugiati se i partner internazionali non dovessero fornire ulteriori fondi per gestire i 3 milioni e mezzo di siriani che stazionano nel suo Paese.

All’indomani dell’incontro con Erdogan, Mitsotakis ha sottolineato che un pacchetto del 2016, in cui l’Unione europea ha investito sei miliardi di euro per l’azione di contrasto della Turchia all’attraversamento dei confini, è arrivato solamente dopo “ingenti pressioni”. “E’ chiaro che serva un nuovo accordo per risolvere la questione”, ha spiegato Mitsotakis che si trova a New York per l’Assemblea Generale della Nazioni Unite. “La Turchia deve impegnarsi per mantenere l’accordo in essere, l’Unione europea invece deve capire che Ankara ospita milioni di rifugiati e per questo servirà sostegno economico già a partire dal prossimo anno”, ha continuato. I colloqui con Erdogan sono stati definiti dallo stesso premier greco “onesti e schietti” soprattutto sulla questione delle trivellazioni per il gas naturale a largo di Cipro. “Non è negli interessi di nessuno, nemmeno della Turchia, di mantenere una relazione complicata con l’Unione europea e credo che si possa lavorare per migliorarne le condizioni”, ha ribadito e ha poi aggiunto: “Anche la Turchia dovrà fare la sua parte. Non solo sul tema dei rifugiati ma anche su Cipro e sull’Egeo, dove non abbiamo bisogno di aggressioni”.

Mitsotakis ha promesso una linea dura per risolvere la crisi migratoria, a differenza del suo predecessore Alexis Tsipras che ha accolto tantissimi rifugiati per ragioni umanitarie. Il leader dei conservatori, invece, ha evidenziato come gli arrivi siano per la maggior parte guidati da “ragioni economiche”, in particolare per chi proviene dall’Afghanistan o dall’Africa sub-sahariana piuttosto che dalla guerra in Siria. Mitsotakis farà in modo di ottenere maggiore supporto dai membri dell’Unione europea, visto che ritiene “ingiusto” che i Paesi occidentali si siano rifiutati di contribuire o di ridistribuire i migranti. La situazione in Grecia va peggiorando giorno dopo giorno, i nuovi arrivi hanno fatto sì che sull’isola di Lesbo non vi sia più spazio. Le condizioni dei centri di stazionamento sono quasi disumane e spesso nelle piccole tende presenti sono costrette a vivere intere famiglie.

Nel frattempo, la Turchia ha dovuto far fronte anche ad un’altra emergenza giovedì. Un terremoto di magnitudo 5.8 ha colpito la capitale di Istanbul e ha causato ben otto feriti. Molti sono scesi in strada, dagli studenti ai residenti della zona commerciale e culturale della città. Il presidente Erdogan è intervenuto per fare un resoconto della situazione. Ecco le sue parole riportate da AP: “Abbiamo registrato qualche danno minore ma almeno per ora non sono arrivate notizie preoccupanti”.

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