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Finanza sostenibile: via libera degli ambasciatori dell’Ue per i negoziati tra il Parlamento e il Consiglio

Finanza sostenibile: via libera degli ambasciatori dell’Ue per i negoziati tra il Parlamento e il Consiglio

K metro 0 – Bruxelles – L’UE sta adottando misure per attuare la sua strategia in materia di finanziamento della crescita sostenibile e della transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio ed efficiente sotto il profilo delle risorse. Oggi gli ambasciatori presso l’UE hanno dato il via libera alla posizione del Consiglio relativa alla

K metro 0 – Bruxelles – L’UE sta adottando misure per attuare la sua strategia in materia di finanziamento della crescita sostenibile e della transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio ed efficiente sotto il profilo delle risorse.

Oggi gli ambasciatori presso l’UE hanno dato il via libera alla posizione del Consiglio relativa alla proposta di creare un sistema di classificazione, o “tassonomia”, a livello dell’UE, inteso a fornire alle imprese e agli investitori un linguaggio comune per individuare le attività economiche che possono essere considerate ecosostenibili.

La partecipazione del settore privato è assolutamente fondamentale per affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici. Occorrono centinaia di miliardi di EUR di investimenti per realizzare la transizione verso un’economia sostenibile ed è chiaro che i capitali necessari non possono provenire solo dai bilanci pubblici. Per aiutare gli investitori a contribuire alla transizione, un primo passo importante consiste nell’avere una visione condivisa del concetto di “sostenibile“. Ha dichiarato Mika Lintilä, ministro delle finanze della Finlandia

Attualmente non esiste un sistema comune di classificazione a livello dell’UE o mondiale che dia una definizione di attività economica ecosostenibile. Il regolamento proposto intende affrontare due sfide:

  • ridurre la frammentazione derivante da iniziative basate sul mercato e da prassi nazionali
  • ridurre la “verniciatura verde”, ossia la pratica di commercializzare prodotti finanziari come “verdi” o “sostenibili”, quando in realtà non soddisfano gli standard ambientali di base

Come indicato nella posizione del Consiglio, la proposta individua e definisce sei obiettivi ambientali dell’UE:

  1. la mitigazione dei cambiamenti climatici
  2.  l’adattamento ai cambiamenti climatici
  3. l’uso sostenibile e la protezione delle acque e delle risorse marine
  4. la transizione a un’economia circolare, compresi la prevenzione e il riciclaggio dei rifiuti
  5. la prevenzione e il controllo dell’inquinamento e
  6. la protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi

Per essere considerate ecosostenibili, le attività economiche dovrebbero soddisfare i seguenti requisiti:

  • contribuire in modo sostanziale al raggiungimento di almeno uno dei sei obiettivi ambientali sopra elencati
  • non arrecare un danno significativo a nessuno degli obiettivi ambientali
  • essere svolte nel rispetto delle garanzie minime di salvaguardia sul piano sociale e della governance
  • essere conformi ai criteri di vaglio tecnico

Su tale base, la Commissione avrebbe quindi il compito di stabilire la classificazione effettiva definendo i “criteri di vaglio tecnico” per ciascun obiettivo ambientale pertinente. Sotto il profilo giuridico, i criteri assumerebbero la forma di atti delegati per quanto riguarda la classificazione settoriale delle attività economiche e sarebbero integrati da atti di esecuzione per la definizione delle soglie quantitative e qualitative che l’attività economica deve rispettare per essere considerata ecosostenibile.

La Commissione sarebbe assistita da un gruppo tecnico di esperti, la “piattaforma sulla finanza sostenibile”, che avrebbe il compito di fornire consulenza riguardo all’elaborazione dei criteri di vaglio tecnico e di analizzare il loro impatto in termini dei potenziali costi e benefici derivanti dalla loro applicazione. La Commissione sarebbe inoltre assistita da un gruppo composto da esperti degli Stati membri sull’adeguatezza dei criteri di vaglio tecnico.

In base alla posizione del Consiglio, la tassonomia dovrebbe essere stabilita entro la fine del 2021 per garantirne la piena applicazione entro fine 2022.

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