K metro 0 – Milano – Alla Fabbrica del Vapore di Milano si è tenuta il 15 settembre scorso, nell’ambito di “Natura AMA Benessere Olistico & BioArmonico”, una conferenza sui paradossi e sugli inganni che riguardano lo sviluppo e la sperimentazione delle reti 5G. Una tematica molto attuale soprattutto in una città come Milano che sarà tra le prime in Italia a
K metro 0 – Milano – Alla Fabbrica del Vapore di Milano si è tenuta il 15 settembre scorso, nell’ambito di “Natura AMA Benessere Olistico & BioArmonico”, una conferenza sui paradossi e sugli inganni che riguardano lo sviluppo e la sperimentazione delle reti 5G. Una tematica molto attuale soprattutto in una città come Milano che sarà tra le prime in Italia a testare le reti di quinta generazione.
Paolo Goglio, presidente della ‘Associazione Amore con il Mondo ODV’ e Nadi Paola Matrone hanno illustrato “Metti in pausa il 5G”, la campagna di sensibilizzazione sui rischi del 5G.
Il modello Svizzera. La Svizzera si è appena classificata al primo posto nella classifica di sostenibilità ambientale, con particolare attenzione all’impatto, alla qualità dell’aria e alla protezione del clima. Un modello che è indice non solamente di attenzione ma soprattutto di tutela del benessere umano come conseguenza del benessere ambientale.
Oggi i cantoni Vaud, Ginevra, Neuchâtel e Giura, hanno già introdotto una moratoria in opposizione alla installazione e sperimentazione di reti 5G sul territorio e presto la questione sarà discussa anche dai parlamenti cantonali di Berna, San Gallo e Svitto.
In realtà si stanno mobilitando un pò tutte le aree della confederazione, dai Grigioni al Ticino per raccogliere firme e attivare un percorso di sensibilizzazione sulle reti di Quinta Generazione. La prima domanda che salta all’occhio è la seguente:
” Ma se un paese così attento alla salute e alla tutela si sta attivando in questa direzione, non è che forse ci sfugge qualcosa?” si è chiesto Paolo Goglio, introducendo la conferenza di Milano.
“Siamo fessi noi che accogliamo le nuove tecnologie con il plauso e il consenso di politici, università, industria e istituzioni? O sono fessi loro che non capiscono la fondamentale importanza di piazzare milioni di antenne per connettere frigorifero, lampadine, forno e lavatrice, cassonetti e rubinetti nella nostra casa sempre più smart per essere sempre più felici?” hanno detto i promotori della campagna “Metti in pausa il 5G”.
I paradossi. Il paradosso evidenziato dai promotori della campagna è che prima si vendono le licenze e poi si fanno gli studi per approfondire i rischi della tecnologia 5G sulla salute. La forbice che definisce il confine tra interesse e benessere assume molto spesso i contorni di un paradosso clamoroso. Negli USA già si parla di proibire le sigarette elettroniche che si sospetta abbiano causato addirittura 6 vittime, mentre sono tutt’altro che proibite le sigarette tradizionali che provocano 400.000 vittime all’anno e qualcosa come 3.000 ulteriori vittime all’anno per il solo fumo passivo. Per contrastare la pandemia si rincarano i prezzi: così facendo aumentano i ricavi ma non diminuiscono i consumi. “È questo il sistema che garantisce la tutela del benessere e che pretende di essere pure considerato autorevole e affidabile?”, si sono chiesti i promotori di “Metti in pausa il 5G”.
L’inganno dello sviluppo. Altro inganno del 5G riguarda lo sviluppo. Secondo le dichiarazioni politiche del Ministro dello Sviluppo Economico, del Lavoro e delle Politiche Sociali Luigi di Maio, il 5G è una piattaforma che apre nuove opportunità di sviluppo per il nostro sistema economico. Eppure 66 milioni di lavoratori nel mondo sono a rischio di essere rimpiazzati dalla intelligenza artificiale (Fonte: The Guardian).
La beffa della Bandiera Arancione. Altro aspetto da considerare, secondo i promotori del convegno, vi è la tutela dei territori di pregio dal forte inquinamento tecnologico. Fattore oggi totalmente assente dalle valutazioni degli amministratori. Come ad esempio l’Associazione dei Paesi Bandiera Arancione, che nasce dal Touring Club Italiano. Si tratta di un riconoscimento turistico-ambientale per i borghi e piccoli comuni sotto i 15.000 abitanti dell’entroterra, tra i più belli e confortevoli della penisola.
“Ebbene, anziché premiare la tutela di questi territori, patrimonio nazionale, sono stati ceduti in pasto alla sperimentazione 5G i 227 comuni della lista, all’oscuro di questo accordo tra privati (vedi richiesta del Comune di Tenno). Eppure Touring Club Italiano definisce l’iniziativa Bandiera Arancione un marchio di qualità turistica-ambientale” hanno detto ancora i promotori dell’iniziativa. (Fonte: https://www.bandierearancioni.it/iniziativa/liniziativa-0).
Un peso enorme. La pressione tecnologica induce uno stress da eccesso di informazioni che deforma completamente la percezione della vita, causando un surplus di esigenze superflue che si traduce in una overdose di consumismo con tutte le relative conseguenze sulla qualità di vita e sullo sfruttamento dell’ambiente. La percezione della vita è completamente deformata, le sensazioni e le emozioni sono alterate. Consideriamo per esempio quanto elevato sia il timore di essere vittima di un attacco terroristico: statisticamente è due volte più pericoloso prendere l’ascensore e dieci volte maggiore il rischio di essere colpiti da un meteorite, ma la percezione è completamente distorta.
Lamentismo o attivismo? Ogni volta che qualcuno dice di sì c’è sempre qualcuno che dice di no e così le parti si scontrano determinando conflitti e confusione. Questo, a prescindere da ciò che è corretto o scorretto, giusto o ingiusto, vero o falso, benefico o malevolo, inietta comunque nel sistema sociale un elevato grado di malessere che si espande e si riflette a tutti i livelli.
Il presidente dell’associazione, Paolo Goglio, ha quindi illustrato i programmi di attivismo sociale: “Quando le parti si scontrano è perchè gli interessi si scontrano. Alcuni sono motivati dall’interesse economico dal tornaconto, altri sono interessati a difendere la salute, l’ambiente e il benessere individuale. Il risultato è che si sta diffondendo una nuova forma di malessere sociale che possiamo definire ‘lamentismo’. Ci si lamenta di tutto, continuamente e sempre, con tutto e con tutti. Si è venuta a determinare una specie di psicosi sociale dove è impossibile essere felici e sembra quasi doveroso lamentarsi a prescindere, con il rischio di perdere una infinità di tempo che potrebbe essere impiegato per attività creative, ricreative o di maggior gratificazione. L’alternativa al lamentismo è l’attivismo: informarsi, documentarsi, definire un modello di consapevolezza ed eventualmente attivarsi per operare e diffondere questo modello”.
Formazione e informazione. L’obiettivo è creare dei punti di incontro e dei gruppi operativi sul piano della ricerca, dell’informazione e dell’attivismo diretto. Non si tratta di dire Si o No ma solamente di fare una pausa di riflessione prima di dare il via libera sconsiderato alle reti 5G, questo è necessario e doveroso da parte di chiunque.
“Definire una linea e stabilire un principio significa innanzitutto risolvere questi conflitti di base e uscire dallo status lamentistico che provoca sofferenza sociale. E’ un modello di pace interiore che produce benessere perché alleggerisce di molto il peso della percezione negativa. Lo step successivo è quello di formare delle squadre operative per intervenire direttamente sul territorio: porteremo comune per comune un programma di comunicazione già definito che prevede la documentazione e il pacchetto di comunicazione composta da comunicato stampa, video comunicato, organizzazione di una conferenza stampa e valorizzazione del territorio”.
La valorizzazione del territorio. Un sindaco ha il dovere primario di tutelare i residenti nel proprio comune e il relativo patrimonio ambientale. “La giunta deve curare il benessere e la salute della popolazione, o preferisce forse che siano i residenti a fare da cavia per le sperimentazioni della rete 5G? E’ molto più congruo fare prima le valutazioni di impatto sia per quanto riguarda l’elettrosmog sia per quanto riguarda una tecnologia che moltiplicherà la pressione di informazioni con volumi 100 volte maggiori a quella attuale. Prestare attenzione alla salute e alla tutela del territorio significa anche valorizzarlo e questa è la migliore forma di promozione perché è autentica, sana e decontaminata da interessi di altro genere” ha concluso il presidente Goglio.
ll presidente di “Amore con il mondo” ha così invitato le associazioni e gli enti su tutto il territorio nazionale a contattarlo per organizzare dei gruppi operativi pacifici e consapevoli. Saranno benvenuti anche i sindaci e assessori che desiderino valorizzare la propria mission, che potranno richiedere informazioni e aderire alla campagna “Metti in pausa il 5G”.
Per ulteriori informazioni sulla campagna è a disposizione il sito internet www.amoreconilmondo.com.