K metro 0 – Bruxelles – La Commissione europea ha aperto un’indagine per comprendere nel dettaglio il regime fiscale speciale che il Belgio ha stretto con 39 multinazionali. La commissione ha dichiarato lunedì che lo scopo è quello di stabilire se le condizioni definite dal Paese tra il 2005 e 2014 hanno permesso alle aziende
K metro 0 – Bruxelles – La Commissione europea ha aperto un’indagine per comprendere nel dettaglio il regime fiscale speciale che il Belgio ha stretto con 39 multinazionali. La commissione ha dichiarato lunedì che lo scopo è quello di stabilire se le condizioni definite dal Paese tra il 2005 e 2014 hanno permesso alle aziende di pagare meno tasse del dovuto. Tra queste ci sarebbero anche giganti della birra come la Anheuser-Busch Inbev e del tabacco come la British American Tobacco. Il commissario europeo per la concorrenza, Margrethe Vestager, ha commentato così la faccenda: “Temiamo che la politica degli “utili in eccesso” messa in atto dal Belgio possa aver garantito riduzioni sulle imposte solamente ad alcune multinazionali e non ad altre di natura simile”. Già in precedenza la Corte di Giustizia europea aveva stabilito che la Commissione non era stata in grado di dimostrare l’illecito, si tratterebbe quindi di un tentativo di aprire indagini separate per affrontare la stessa questione.
Queste alcune considerazioni di Vestager sull’argomento pubblicate nel comunicato stampa reso noto sul sito della Commissione europea: “Ogni azienda deve pagare la propria parte di tasse. Seguendo il consiglio della Corte generale, abbiamo deciso di aprire indagini separate sugli aiuti di Stato per verificare le norme di tassazione. Attendiamo, inoltre, ulteriori chiarimenti sul regime di aiuti”. La normativa sulle imposte del Belgio chiede alle aziende di essere tassate per prima cosa per le attività registrate all’interno della nazione. Tuttavia, la politica degli “utili in eccesso”, che si basa sul codice di tassazione degli introiti del Paese (Article 185 §2, b del ‘Code des Impôts sur les Revenus/Wetboek Inkomstenbelastingen’), ha permesso alle multinazionali di ridurre l’imposta sulle società dovuta proprio grazie agli “utili in eccesso”, che risultano unicamente dal fatto di essere parte di un gruppo multinazionale. Tra i vantaggi anche sinergie, economie di scala, reputazione, nuovi clienti, nuove reti di fornitori e nuovi mercati. Il risultato finale è stata l’esenzione nella maggior parte dei casi del 50% (e in alcuni casi il 90%) degli introiti delle compagnie. Il parere preliminare della Commissione è che attualizzando “gli utili in eccesso” dalla base d’imposta dei beneficiari, i regimi sotto indagine hanno selettivamente ed erroneamente applicato il codice sulla tassazione degli introiti. In particolare, tra i timori della Commissione c’è quello che le norme possano aver permesso adeguamenti unilaterali della base imponibile dei beneficiari, nonostante le condizioni legale non siano state soddisfatte. Soprattutto, si pensa che la stessa politica messa in campo dal Belgio possa aver discriminato alcune compagnie, che non hanno ricevuto un trattamento simile, in favore di altre. Il risultato sarebbe quello di aver avvantaggiato unicamente le 39 aziende presenti nella lista pubblicato ieri da Bruxelles.