K metro 0 – Londra – In un clima politico non del tutto positivo vissuto dal Regno Unito in questo momento e dall’ombra che incombe di una possibile uscita dalla Brexit, si sta svolgendo in questi giorni la settimana della moda londinese. L’evento iniziato il 13 settembre vedrà calare il sipario sull’iniziativa il 17. L’industria
K metro 0 – Londra – In un clima politico non del tutto positivo vissuto dal Regno Unito in questo momento e dall’ombra che incombe di una possibile uscita dalla Brexit, si sta svolgendo in questi giorni la settimana della moda londinese. L’evento iniziato il 13 settembre vedrà calare il sipario sull’iniziativa il 17. L’industria britannica della moda si è fatta sentire e ha approfittato di questa grande kermesse per dire la sua su un’eventuale uscita del paese britannico dalla Brexit, esprimendo il suo stato di preoccupazione. Nel corso della cerimonia di apertura, Stephanie Phair, presidente del British Fashion Council, ha preso la parola per ribadire che l’industria sta esortando il governo britannico a trovare un accordo prima di lasciare i 27 paesi dell’Unione.
In questa edizione della settimana dedicata alla moda, le porte non sono state aperte solo agli influencer e ai giornalisti del settore, ma per la prima volta si è deciso di far partecipare un pubblico più ampio. Si possono acquistare infatti i biglietti per alcune delle sfilate della London Fashion Week, con l’obbiettivo di far avvicinare gli stilisti al pubblico. L’idea di far partecipare direttamente i consumatori, avvicinandoli a un mondo da loro tanto venerato, ha come obiettivo quello di far toccare con mano le proprie creazioni per avere anche un parere sulle varie collezioni. In un mondo improntato sul digitale dove chiunque può vedere con un click il vestito desiderato e sognare magari anche di indossarlo, l’iniziativa di inglobare la gente comune in questo grande circo mediatico ha riscontrato un grande successo, infatti le persone che stanno partecipando al grande evento di moda internazionale sono 2000, anche se sono esclusi dalle sfilate degli headliner come Burberry o Victoria Beckham. Fortunati sono i VIP, perché il loro biglietto dà diritto a un drink, all’accesso a una zona privata e a una borsa piena di gadget e regalini del brand.
Il prezzo dei biglietti va da 135 a 245 sterline (per un posto in font row), e comprende anche l’accesso all’installazione artistica del discoveryLAB del BFC, alla Designer Exhibition e ai panel con ospiti del calibro dell’attore Billy Porter e di Eva Chen di Instagram.
Tra le curiosità di questa edizione va citata senza dubbio la protesta degli attivisti del movimento Extinction Rebellion, che si battono contro il cambiamento climatico. Diverse le loro azioni di disturbo, che culmineranno con una processione funebre, chiamata London Fashion Week: Rest in Peace.
In attesa dei nomi simbolo del made in Britain come Burberry, Christopher Kane o Victoria Beckham, ha destato grande attenzione la passerella di beneficenza di Fashion for Relief fondata da Naomi Campbell che quest’anno sta raccogliendo fondi per l’educazione dei bambini. Presenti alla sfilata in prima fila i redattori di Vogue Edward Enningul e Anna Wintour.