K metro 0/Jobsnews – Pavia – Sale a quattro il bilancio dei morti dell’incidente avvenuto attorno alle 12.30 in un’azienda agricola di Arena Po, in provincia di Pavia. In un primo momento si era sperato di salvare due operai dati per dispersi. Le vittime, secondo quanto emerge da una prima e ancora incompleta ricostruzione, sarebbero
K metro 0/Jobsnews – Pavia – Sale a quattro il bilancio dei morti dell’incidente avvenuto attorno alle 12.30 in un’azienda agricola di Arena Po, in provincia di Pavia. In un primo momento si era sperato di salvare due operai dati per dispersi. Le vittime, secondo quanto emerge da una prima e ancora incompleta ricostruzione, sarebbero annegate in una vasca piena di compostaggio di fertilizzanti. I vigili del fuoco sono ancora al lavoro per completarne lo svuotamento. Si ipotizza che uno degli operai sia accidentalmente caduto all’interno della vasca e che gli altri tre avrebbero tentato di salvarlo con una corda per poi finire a loro volta dentro l’invaso. I vigili del fuoco si stanno preparando a calarsi nella vasca di decantazione dei liquami profonda circa quattro metri all’interno della quale si trovano i cadaveri di due lavoratori e probabilmente di due titolari dell’azienda. Sono tutti di origine indiana. Sul posto poco dopo le 15 è giunto anche il magistrato di Pavia che coordina le indagini affidate ai carabinieri della Compagnia di Stradella. I pompieri si caleranno nell’imbocco pozzo da cui si estraggono i liquami (il cui ingresso ha un diametro di circa 1,5 mt) per recuperare i corpi. Un’operazione molto delicata data la presenza nell’area di biogas (idrogeno solforato e metano). Proprio per la presenza delle pericolose esalazioni, non è chiaro come gli operai siano potuti entrati nell’area. Secondo quanto riferito dai carabinieri e dai vigili del fuoco che sono sul posto, dall’esterno della vasca si vedrebbero (parzialmente) solo due cadaveri.
Cgil, la sicurezza deve essere priorità
“Il gravissimo incidente mortale sul lavoro avvenuto in una azienda di allevamento in provincia di Pavia, il pesante bilancio di quattro morti, ci riporta a quello che è un quotidiano bollettino di una guerra non dichiarata, quella dei morti sul lavoro”. Lo dichiarano in una nota congiunta Cgil nazionale, Flai Cgil nazionale, Cgil Lombardia e Flai Cgil Lombardia, chiedendo che la sicurezza sul lavoro sia una “priorità”. “Nello stringerci alle famiglie delle vittime e nell’attesa di capire la dinamica dell’incidente – affermano – torniamo a denunciare con forza la poca attenzione al tema della sicurezza nei luoghi di lavoro. Serve prevenzione, e quindi formazione, serve una vera cultura della sicurezza da parte delle aziende e di tutte le istituzioni preposte ai controlli”. “Non si può, come ancora troppo spesso accade, continuare a considerare la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro un costo o un mero adempimento normativo e seguitare a morire di lavoro nel ventunesimo secolo. Come sindacato – proseguono – ci battiamo da tempo su questo difficile versante, scontrandoci spesso con un muro di gomma di indifferenza e poca attenzione, crediamo, invece, che a fronte di lavori spesso poveri, poco tutelati, con appalti e subappalti, il tema della salute e sicurezza debba rappresentare una priorità e un diritto irrinunciabile per ogni lavoratore, che dopo una giornata di lavoro deve poter far ritorno a casa”. Infine “rivendichiamo l’immediata costituzione di un tavolo per costruire politiche condivise per contrastare questo dramma”.