fbpx

Maxi sequestro ad Ancona: scoperto un traffico illecito di rifiuti

Maxi sequestro ad Ancona: scoperto un traffico illecito di rifiuti

K metro 0 – Ancona – È stato scoperto un traffico illecito di rifiuti che partiva dall’Italia e arrivava in Nord Africa. Il merito dell’operazione va ai Carabinieri del Noe (nucleo tutela ambiente) di Ancona che hanno agito assieme ai funzionari delle Dogane. È stato proprio grazie a un controllo al Porto di Ancona lo

K metro 0 – Ancona – È stato scoperto un traffico illecito di rifiuti che partiva dall’Italia e arrivava in Nord Africa. Il merito dell’operazione va ai Carabinieri del Noe (nucleo tutela ambiente) di Ancona che hanno agito assieme ai funzionari delle Dogane. È stato proprio grazie a un controllo al Porto di Ancona lo scorso 10 settembre, che sono stati sequestrati 27 mila Kg di rifiuti. Sono finiti in manette tre camerunensi, ma si sta indagando anche sulla posizione di alcune aziende umbre che potrebbero essere coinvolte nella vicenda.

Dalle prime operazioni di controllo è emerso attraverso lo scanner in dotazione all’Agenzia delle Dogane, la presenza di varie tipologie di rifiuto accatastate alla rinfusa. Controllando la parte del container è stato possibile identificare numerosi televisori a schermo piatto di varie dimensioni, monitor a tubo catodico, veicoli agricoli, varie apparecchiature telefoniche oltre a modem e vari rotoli di cavi elettrici, trasformatori, componenti meccaniche, forni a microonde ed altro materiale elettronico.

Tutte le apparecchiature presentavano carenti modalità di stivaggio, erano prive di protezione e imballo e senza le certificazioni di funzionalità. Alla luce di tutto questo i carabinieri hanno sottoposto il carico ad un sequestro penale, anche perché tutto questo materiale rientra nella tipologia dei rifiuti difficili da smaltire.

In Italia la legge che interviene sul tema della prevenzione e della repressione dei reati di natura ambientale, in questo caso del trasporto di apparecchiature elettriche, elettroniche nonché meccaniche è il decreto legislativo n.49 del 14 marzo 2014.

Si tratta di un decreto che, in linea con le disposizioni della Direttiva 2012/19/UE, si propone di correggere diversi punti della precedente normativa che risultavano di difficile interpretazione o applicazione.

Nello specifico l’articolo 21 dello stesso decreto entra nel merito dei fatti successi ad Ancona, precisando che il trasporto delle apparecchiature denominate RAEE (rifiuti difficili da smaltire se non in centri autorizzati quali apparecchiature elettriche ed elettroniche) “può essere effettuato al di fuori del territorio nazionale a condizione che la spedizione dello stesso RAEE sia conforme al regolamento (CE) n.1013/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 giugno 2006, relativo alle spedizioni di rifiuti, e al regolamento (CE) n.1418/2007 della Commissione, del 29 novembre 2007, relativo all’esportazione di alcuni rifiuti destinati al recupero, elencati all’Allegato III o III A al regolamento comunitario verso alcuni paesi ai quali non si applica la decisione dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) sul controllo dei movimenti transfrontalieri di rifiuti”.

Proprio in questo allegato del regolamento CE vengono elencate le varie tipologie di rifiuti tra cui rientrano appunto quelli presi in esame nel maxi-sequestro di Ancona: rifiuti provenienti da assemblaggi elettrici costituiti unicamente da metalli o leghe, rottami elettronici (per esempio lastre di circuiti stampati, componenti elettronici, fili, ecc.) e componenti elettronici recuperati che possono essere utilizzati per il recupero di metalli comuni e preziosi.

Non resta che aspettare il corso delle indagini, assunte al momento dalla Procura della Repubblica di Ancona. Le ipotesi di reato sono due, il primo secondo quanto stabilisce l’art. 256 comma 1 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152, per aver effettuato la messa in riserva e il deposito preliminare illecito di rifiuti speciali costituiti da apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso; il secondo (art. 259 comma 1 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152), per aver effettuato illecite spedizioni transfrontaliere di R.A.E.E. in Camerun.

Condividi su:

Posts Carousel

Latest Posts

Top Authors

Most Commented

Featured Videos

Che tempo fa



Condividi su: