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Il Molise vuole mettere un freno allo spopolamento, arriva il reddito di residenza

Il Molise vuole mettere un freno allo spopolamento, arriva il reddito di residenza

K metro 0 – Molise – “Reddito di residenza attiva”: 700 euro al mese a chi si trasferisce nei borghi. È questa la misura, in via di definizione, che coinvolge i Comuni con meno di duemila abitanti e vuole mettere un arresto allo spopolamento e alla morte delle attività commerciali. Il contributo massimo è di

K metro 0 – Molise – “Reddito di residenza attiva”: 700 euro al mese a chi si trasferisce nei borghi. È questa la misura, in via di definizione, che coinvolge i Comuni con meno di duemila abitanti e vuole mettere un arresto allo spopolamento e alla morte delle attività commerciali. Il contributo massimo è di 24mila euro in tre anni: vale a dire settecento euro al mese per restare nella Regione Molise, la cifra destinata e autorizzata dal Ministero dello Sviluppo economico per la proposta del Consigliere è di un milione di euro, trenta i giorni di tempo per proporsi.

La Regione, attuale territorio che corrisponde in gran parte all’antica regione Regio IV Samnium ovvero il Sannio, culla dell’antica civiltà sannita, ha lanciato un bando che sarà pubblico a metà settembre e che prevede il versamento dei 700 euro a chi sceglierà di prendere la residenza e aprire un’attività commerciale, per almeno cinque anni, in queste zone del Molise che rischiano di svuotarsi.

Il consigliere Antonio Tedeschi, membro della giunta regionale di centrodestra presieduta da Donato Toma, dichiara su Facebook: “Questa iniziativa è nata per porre un freno al triste fenomeno dello spopolamento. E seppur consapevoli che le agevolazioni contenute nell’Avviso Pubblico non rappresentano la panacea di tutti i mali siamo altrettanto convinti che possano costituire un primo passo verso la rivitalizzazione dei nostri piccoli borghi”. Ma, sottolinea il Consigliere, “non possono certo essere intesi come una forma di assistenzialismo, bensì come un tentativo di creare economia sul territorio ed attrarre nuovi residenti, stimolando anche le persone provenienti da fuori regione che hanno voglia di cambiare stile di vita”. “Si tratta – aggiunge – del primo strumento in favore della rivitalizzazione economica e rigenerazione urbana dei piccoli comuni che, di fatto, non esclude potenziali e future misure a vantaggio di coloro che già popolano, con coraggio, ne siamo consapevoli, di questi centri”.

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