K metro 0 -Verona – Il volto di Papa Wojtyla contratto nella sofferenza del mondo e una mano tesa verso Dio che lo accoglie. Da martedì 10 settembre al “Pepperone” di San Giovanni Lupatoto in provincia di Verona si potranno ammirare le due figure a grandezza naturale scolpite sulla sommità della croce astile più alta del
K metro 0 -Verona – Il volto di Papa Wojtyla contratto nella sofferenza del mondo e una mano tesa verso Dio che lo accoglie.
Da martedì 10 settembre al “Pepperone” di San Giovanni Lupatoto in provincia di Verona si potranno ammirare le due figure a grandezza naturale scolpite sulla sommità della croce astile più alta del mondo che sarà collocata prossimamente sul monte Faloria, che sovrasta Cortina d’Ampezzo.
Presso il ristorante, che ospita un museo dello sport e alcune reliquie del Papa santo, sarà infatti resa pubblica al mondo, alle ore 19.00, l’opera delle sculture romano Andrea Trisciuzzi voluta da Giovanni Paolo II.
Alla presenza di S.E. Monsignor Giuseppe Zenti Vescovo di Verona, S.E. Monsignor Carlo Mazza Vescovo Emerito di Fidenza e l’arcivescovo di Cracovia S.E. Monsignor Marek Jedraszewski, che nella mattinata dello stesso giorno presiederà sul monte Faloria a Cortina d’Ampezzo, una messa nel luogo esatto dove sarà issata la croce, alta ben 18 metri e che si affaccia sul paese che ospiterà i Mondiali 2021 e le Olimpiadi invernali del 2026.
Un legame profondo tra l’Italia e la Polonia suggellato nell’associazione “Totus tuus”, che prende il nome dal motto apostolico di Giovanni Paolo II ed è presieduta da Mirko Zanini della famiglia titolare del “Pepperone” che regalerà a San Giovanni Lupatoto una copia della croce, di dimensioni più limitate, da collocare in uno spazio pubblico.
Una donazione che sarà formalizzata durante l’incontro, mercoledì 11 settembre alle ore 11.30 presso il Comune di San Giovanni Lupatoto di Verona, tra il sindaco Attilio Gastaldello e l’arcivescovo di Cracovia.
Arcivescovo che nella mattinata del giorno successivo si recherà al Santuario Madonna della Corona, celato tra le rocce del monte Baldo a picco sulla valle dell’Adige, dove Papa Wojtyla é stato pellegrino il 17 aprile 1988.