K metro 0 – Siberia – Allarme ambiente in Siberia (non solo per I devastanti incendi delle ultime settimane),e più in generale, in tutte le regioni artiche, a ridosso del Circolo Polare, di Nordeuropa, Russia ed Estremo oriente: il permafrost (letteralmente, in italiano, “permagelo”), lo strato di superficie terrestre perennemente ghiacciato (le cui falde più
K metro 0 – Siberia – Allarme ambiente in Siberia (non solo per I devastanti incendi delle ultime settimane),e più in generale, in tutte le regioni artiche, a ridosso del Circolo Polare, di Nordeuropa, Russia ed Estremo oriente: il permafrost (letteralmente, in italiano, “permagelo”), lo strato di superficie terrestre perennemente ghiacciato (le cui falde più profonde, scendendo nelle viscere della terra, risalgono addirittura a 10.000 anni fa, tempo dell’ultima glaciazione), si sta gradualmente sciogliendo.
“La situazione è critica, abbiamo passato la soglia di stabilità: negli ultimi due anni infatti il permafrost ha iniziato a sciogliersi ovunque nella nostra regione”, ha detto, all’ ANSA, Serghei Zimov, uno dei massimi esperti russi di permafrost, condirettore, insieme al figlio Nikita, della stazione di ricerca nord-orientale della Yakuzia. “Se il trend continua di questo passo”, prosegue Zimov, “nei prossimi 10 anni il permafrost rischia di sparire del tutto. Le previsioni sostenevano che lo scioglimento sarebbe avvenuto fra 100 anni, ma invece è già iniziato”.
Le conseguenze negative per l’ambiente e per l’ecosistema di una vasta area di superficie terrestre, in termini soprattutto di aumento del riscaldamento globale, sono evidenti, perché, al di sotto del permafrost permanente, che funge, in sostanza, da copertura impermeabile, in varie zone del mondo si trovano intrappolate grandi quantità di metano, accumulatesi nel corso dei millenni. Soprattutto nel territorio artico, gli esperti oggi temono, come conseguenza dello scioglimento del permafrost, la liberazione nell’atmosfera terrestre di grandi quantità di metano: che non solo si aggiungerebbero ai gas che già ora favoriscono l’effetto serra, ma potrebbero costituire, nei punti di maggior concentrazione, possibili focolai di incendi ed esplosioni.
Serghei Zimov è anche il fondatore del Parco del Pleistocene, istituito nel 1996: un esperimento unico al mondo, una sorta di “Jurassic Park” russo che tenta, attraverso l’introduzione nella regione artica di grandi erbivori, di ricreare l’ecosistema della steppa dei mammut, rallentando gli effetti del cambiamento climatico. In varie zone del parco, specie nell’area di Chersky, oltre il Circolo polare artico, il deterioramento del permafrost è consistente.