K metro 0 – Mosca – Se in Siberia è fortemente inquinato l’ambiente naturale, a Mosca lo è quello politico. La polizia russa, lunedì 2 settembre, ha fermato e poi rilasciato Liubov Sobol e altri due esponenti di spicco dell’opposizione, Ilya Azar e Nikolai Lyaskin., tutti accusati di aver organizzato proteste antigovernative non autorizzate. Sono
K metro 0 – Mosca – Se in Siberia è fortemente inquinato l’ambiente naturale, a Mosca lo è quello politico. La polizia russa, lunedì 2 settembre, ha fermato e poi rilasciato Liubov Sobol e altri due esponenti di spicco dell’opposizione, Ilya Azar e Nikolai Lyaskin., tutti accusati di aver organizzato proteste antigovernative non autorizzate. Sono stati rilasciati, ma dovranno affrontare un processo: Sobol e Azar sono comparsi in aula già oggi, 3 settembre.
Da varie settimane, Mosca è in fermento per le elezioni comunali, in programma tra cinque giorni, Domenica 8, e dalle quali parecchi candidati antigovernativi sono stati esclusi, specie con cavilli giuridico-formali.
Migliaia di persone sono scese in piazza sabato scorso, contro il mancato inserimento, tra i candidati, di numerosi dissidenti. Ha destato scandalo – riferiscono le agenzie – specialmente l’arresto di Ilya Azar, un giornalista di “Novaya Gazeta” e consigliere municipale: era a casa col figlio di meno di due anni, e la polizia l’ha portato via lasciando il piccolo a casa da solo, senza minimamente preoccuparsi di trovare qualcuno che gli badasse: l’avvocato di Azar ha preannunciato una fprmale protesta contro questo tipo di comportamento.
Il Comitato investigativo sui disordini di sabato 31 agosto, però, ha lasciato cadere le accuse nei confronti di 5 dimostranti inizialmente arrestati per la partecipazione ai tumulti seguiti alle proteste antigovernative. Questo annuncio degli investigatori va controcorrente rispetto al senso complessivo dell’operazione di polizia: vista, da larga parte dell’opinione pubblica, come un forte colpo sferrato contro tutta l’opposizione e i suoi sostenitori, che ha portato a numerosi arresti.
Quattordici persone, in gran parte dimostranti occasionali, senza precedenti storie personali di attivismo politico, sono state accusate di aver organizzato sommosse: reato che può comportare sino ad 8 anni di carcere. Le accuse si riferiscono alla protesta non autorizzata del 27 luglio a Mosca, segnata dalla violenza della polizia. quando l’opposizione scese una prima volta in piazza contro l’esclusione di una dozzina di candidati dalle liste elettorali per l’8 settembre. I 14 manifestanti arrestati, comunque, il 27 luglio non furono visti attaccare la polizia, mente non furono riferiti danni contro proprietà private.
L’atmosfera, comunque, a Mosca rimante tesa, nonostante che il Comitato Investigativo ha comunicato, sempre oggi, di aver chiesto alla Corte penale, il rilascio di altri due imputati, che erano stati posti agli arresti domiciliari.
di Fabrizio Federici