K metro 0 – Atene – La Grecia ha ufficialmente messo la parola fine sulle ultime restrizioni bancarie rimaste, imposte quattro anni fa durante la crisi finanziaria che ha visto il Paese quasi essere scaraventato fuori dall’Eurozona. La decisione, annunciata la scorsa settimana, è diventata effettiva nella giornata di ieri, quando i limiti sulle transazioni
K metro 0 – Atene – La Grecia ha ufficialmente messo la parola fine sulle ultime restrizioni bancarie rimaste, imposte quattro anni fa durante la crisi finanziaria che ha visto il Paese quasi essere scaraventato fuori dall’Eurozona.
La decisione, annunciata la scorsa settimana, è diventata effettiva nella giornata di ieri, quando i limiti sulle transazioni commerciali internazionali sono stati eliminati. Il controllo sui capitali è stato imposto nel 2015 nel bel mezzo dello scontro tra i creditori del piano di salvataggio e il precedente governo greco, che aveva portato alla chiusura delle banche per tre settimane e aveva imposto limiti al ritiro di contanti. La Grecia poi ha firmato per il terzo piano di salvataggio consecutivo che ha portato gradualmente allo smantellamento delle restrizioni bancarie. Il primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, ha commentato così la faccenda sul proprio profilo Twitter: “L’abolizione dei controlli sul capitale è una condizione necessaria per attrarre investimenti e continuare nel percorso di crescita”.
Nel frattempo, sempre nella giornata di lunedì, circa 1.500 richiedenti asilo sono stati trasportati dall’isola di Lesbo in Grecia, dopo la decisione del governo di contrastare il sovraffollamento dei campi per rifugiati e il recente aumento degli arrivi dalla vicina costa turca. Una imbarcazione con a bordo 635 persone, per la maggior parte famiglie afghane, da Lesbo ha raggiunto la città di Salonicco in serata. Da qui, come riportano le autorità, sono stati trasportati in un centro d’accoglienza nel nord della Grecia, che ha al proprio interno conta già 1000 siriani. Una seconda imbarcazione, poi, è arrivata oggi in mattinata e ha fatto sbarcare a Salonicco circa 800 persone. Il ministero per la Protezione civile, poi, ha spiegato che almeno 1.000 rimarranno nel centro d’accoglienza di Nea Kavala a fine mese, poi verranno accompagnati in un nuovo campo attualmente in costruzione. I restanti stazioneranno in altre strutture nel nord della Grecia.
L’operazione è il risultato dell’incontro per la sicurezza nazionale cui il premier Mitsotakis ha preso parte domenica, dopo l’arrivo di 600 persone nell’isola di Lesbo in meno di un’ora giovedì scorso. Centinaia di persone, intanto, continuano a partire dalla Turchia in direzione della Grecia ogni settimana, nonostante l’accordo del 2016 tra l’Unione europea e la Turchia che stabilisce che coloro i quali arrivino sull’isola debbano attendere l’accettazione della richiesta di asilo prima di poter essere trasferiti. I dati ufficiali, resi noti venerdì, mostrano che piu’ di 10mila persone sono bloccate a Lesbo in una struttura che può contenerne solamente 3mila ma non è l’unica isola greca in queste condizioni: anche a Chios, Leros, Kos e Samosono state registrate gravi difficoltà di gestione della situazione.