K metro 0 – Parigi – I gruppi di estrema destra identitaria, sconfinanti spesso nel razzismo su base etnica, linguistica io religiosa, stanno facendo proseliti non solo in Germania e nei Paesi scandinavi, ma anche in Francia. Il tribunale di Gap, cittadina della Francia sud-orientale, il 29 agosto, riporta l’Associated Press, ha condannato il presidente del gruppo di estrema destra
K metro 0 – Parigi – I gruppi di estrema destra identitaria, sconfinanti spesso nel razzismo su base etnica, linguistica io religiosa, stanno facendo proseliti non solo in Germania e nei Paesi scandinavi, ma anche in Francia. Il tribunale di Gap, cittadina della Francia sud-orientale, il 29 agosto, riporta l’Associated Press, ha condannato il presidente del gruppo di estrema destra “Generation Identitaire”, il suo portavoce e una terza persona a sei mesi di carcere e a una multa di 2.000 euro ciascuno, per aver organizzato, nel 2018, una spedizione – con toni da performance – sulle Alpi, per protesta contro l’immigrazione. Il gruppo è stato condannato a pagare una multa di 75.000 euro.
I tre cittadini francesi – Clement Gandelin, presidente del movimento, più ii portavoce Romain Espino e Damien Lefevre, che hanno contribuito a organizzare la spedizione, sono stati limitati inoltre nell’ esercizio di alcuni diritti civili, in particolare il diritto all’ elettorato, attivo e passivo, per cinque anni. Presenteranno tutti e tre appello, come riferito dal loro avvocato, Pierre-Vincent Lambert: che in un’intervista telefonica – riporta l’Associated Press -ha definito la sentenza dettata solo da” pressione politica, morale e mediatica”, e pronunciata da un “tribunale che non ha avuto il coraggio di resistere”.
Il fatto risale al 21 aprile 2018. I militanti di Génération identitaire, sostituendosi all’autorità pubblica, avevano installato una lunga rete per impedire e di seguito controllare il passaggio degli immigrati in località Nevache, vicino al Colle della Scala, a 1762 m. di altezza e a 6 km – dal confine italiano: che, sostengono i militanti di “G.I.”, è un “punto strategico del passaggio dei clandestini”, dall’Italia in Francia. Romain Espino, portavoce del gruppo e uno dei condannati di ieri, difendendosi precisò nell’occasione che i militanti non avevano “avuto contatti con gli immigrati”, e che l’azione aveva avuto un carattere più simbolico: allo scopo di “attirare l’attenzione mediatica e politica sul Colle della Scala”, e “comunicare ai clandestini che la frontiera è chiusa e che devono andare a casa “.
Va evidenziato che la zona rientra in pieno nell’area interessata dai lavori per la costruzione della TAV: Torino- Lione: i condannati sostengono tuttora, sul periodico sovranista “Il Primato Nazionale”, che il passaggio di immigrati in Francia sarebbe periodicamente agevolato dai militanti “No Tav”, sempre presenti in zona, e dei centri sociali.
La sentenza, ad ogni modo, è stata un duro colpo per G.I, già nota per altre azioni, nate per promuovere un programma anti-migranti e islamofobo, volto a preservare un’idea rigida ed estrema di civiltà francese, analoga, a quella dei movimenti di estrema destra anni ’30, come anzitutto l’Action Francaise.
Le organizzazioni antirazziste francesi hanno chiesto al governo di mettere fuorilegge il gruppo, partendo da questi verdetti di colpevolezza. Ma va detto che, in tribunale, ai tre imputati non è stato contestato tanto il reato di istigazione all’odio su base etnico-razziale (la fattispecie prevista dall’ italiana legge Mancino del 1993), quanto l’insolita accusa di aver esercitato “attività in condizioni che potrebbero creare confusione con una funzione pubblica”. Il Pubblico ministero, in sostanza, ha affermato che la spedizione alpina degli estremisti di destra dell’aprile 2018 avrebbe potuto essere confusa con una manovra di polizia, creando quindi disorientamento, e anche pericolo, tra i cittadini.
Episodi analoghi si sono verificati negli ultimi tempi, in altri Paesi europei (Ungheria, Croazia): in Italia mesi fa. quando gruppi di estremisti di destra volevano pattugliare vare spiagge italiane, in funzione anti-immigrati.
L’ultimo tentativo di Generation Identitaire di infiammare il sentimento anti-migrante è avvenuto il 19 marzo, quando i suoi membri occuparono il tetto di un edificio nella periferia di Parigi, dedicato alla corresponsione dei sussidi familiari: dispiegando uno striscione con la scritta “Soldi per i francesi, non per gli stranieri “. Da allora, comunque, il movimento è entrato nella politica classica: un noto membro di G.I. a Nizza, Philippe Vardon, ora ha un posto privilegiato nell’apparato del partito di destra di Marine Le Pen.
Mentre altro segno della penetrazione di G.I. – e di gruppi identitari in genere – negli ambienti della destra europea è nel nome del neoeletto gruppo di estrema destra al Parlamento di Strasburgo: che si chiama appunto “Identità e Democrazia”.
di Fabrizio Federici