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Berlino. Omicidio ex insurrezionalista ceceno: fatalità o guerra tra 007?

Berlino. Omicidio ex insurrezionalista ceceno: fatalità o guerra tra 007?

K metro 0 – Berlino – Se davvero dietro l’omicidio di Zelimkhan Khangoshvili, georgiano di 40 anni, freddato con un colpo alla nuca in un parco di Berlino ci fossero, come si sospetta, intrighi internazionali, saremmo ritornati ad una sorta di guerra tra spie. Khangoshvili era un ex insurrezionalista ceceno. Nato 40 anni fa nella regione georgiana

K metro 0 – Berlino – Se davvero dietro l’omicidio di Zelimkhan Khangoshvili, georgiano di 40 anni, freddato con un colpo alla nuca in un parco di Berlino ci fossero, come si sospetta, intrighi internazionali, saremmo ritornati ad una sorta di guerra tra spie.

Khangoshvili era un ex insurrezionalista ceceno. Nato 40 anni fa nella regione georgiana del Pankisi, aveva partecipato alla seconda campagna cecena nelle file degli insorti. Già precedentemente era stato vittima di due attentati: il primo in Cecenia, perpetrato attraverso un tentativo di avvelenamento, risalente al 2009. Il secondo in Georgia, quando rimase ferito in modo grave in uno scontro armato, nel 2015.

Stando ad alcune ricostruzioni, sembra che Khangoshvili si fosse spostato in Ucraina e poi in Germania, dove aveva presentato una richiesta da asilo. Personaggio controverso, le opinioni su di lui sono contrastanti: alcune fonti sostengono che si fosse distaccato dall’eversione, mentre altre affermano che fosse ttutt’ora legato all’estremismo. La notizia della sua morte è stata commentata, negli ambienti vicini agli indipendentisti ceceni, simile nelle modalità a quella di altri esuli, assassinati in diversi Paesi. Sembra inoltre che tutte queste morti siano state ordinate dal regime filo-russo di Grozny.

Khangoshvili è stato ucciso in pieno giorno e il killer, avrebbe tentato di fuggire dalla scena del crimine in bicicletta. Si tratta di un russo, arrestato quasi immediatamente dalla polizia. Il portavoce del presidente russo Vladimir Putin, Dmitry Peskov, ha negato qualsiasi coinvolgimento di Mosca nell’omicidio dichiarando: ” Questo caso non ha nulla a che fare con lo Stato russo e con le autorità. Nego risolutamente qualsiasi collegamento tra l’uccisione e l’ufficialità russa“. Anche Berlino ha rilasciato poche e scarne dichiarazioni sul fatto, annunciando solo l’arresto dell’omicida, senza dare notizie circa la vittima, soprattutto in relazione al suo passato di ex-insurrezionalista. Steven Alter, un portavoce del ministero dell’Interno tedesco, ha dichiarato: “Tutto ciò che si può leggere nei rapporti dei media è, nella mia valutazione e nella valutazione del nostro ministero, la speculazione in questo momento“.

I dubbi circa le ragioni dell’omicidio hanno origine nel passato di Khangoshvili. Nel 2012 svolse infatti funzioni di mediatore, cercando accordi tra le autorità e un gruppo di militanti islamici, che si erano resi protagonisti di un’azione armata a Lampakuri, in Georgia. Insieme a Khangoshvili c’era Ahmed Chatayev. Quest’ultimo, dopo essere fuggito dalla Russia e aver ricevuto lo status di rifugiato in Austria, era considerato elemento di spicco nell’ambienti terroristiche; è ritenuto il responsabile della pianificazione della strage all’aeroporto di Istanbul, avvenuta nel 2016 che provocò 44 morti. I servizi segreti russi avevano cercato di arrestarlo per ben 13 anni, ma l’Europa e gli attivisti per i diritti umani ne avevano più volte impedito l’estradizione. Successivamente, Chatayev morirà in una battaglia con la polizia georgiana nel novembre dell’anno seguente, durante la quale si sarebbe fatto saltare per aria.

Alla luce di tutto ciò, sembra che l’ipotesi di un intrigo internazionale non sia posi così lontana dalla realtà.

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