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Francia, aumentano i suicidi nelle forze di polizia: il Governo studia misure urgenti

Francia, aumentano i suicidi nelle forze di polizia: il Governo studia misure urgenti

K metro 0 – Parigi – Tre agenti dei nuclei anti-sommossa, un comandante e un insegnante di accademia: ecco solo alcuni dei membri della Polizia francese suicidatisi di recente, che, secondo i dati della Suretè, portano a 64 il numero di suicidi di quest’anno tra le forze dell’ordine transalpine (numero che continua ad aumentare). I poliziotti

K metro 0 – Parigi – Tre agenti dei nuclei anti-sommossa, un comandante e un insegnante di accademia: ecco solo alcuni dei membri della Polizia francese suicidatisi di recente, che, secondo i dati della Suretè, portano a 64 il numero di suicidi di quest’anno tra le forze dell’ordine transalpine (numero che continua ad aumentare). I poliziotti che, negli ultimi anni, hanno deciso di porre fine alla propria vita provenivano da ogni parte della Francia e da ogni fascia d’età, molti di loro con figli piccoli. L’ultimo caso si è verificato il 14 agosto nella regione di Ardeche, nel sud-est del Paese.

Un’indagine del Senato, svolta nel 2017 e  resa pubblica a luglio scorso, individua parecchie ragioni per lo stress e la disperazione dilaganti tra la Polizia francese: come l’eccessivo carico di lavoro a causa della serie di attacchi terroristici iniziati a gennaio 2015 (con l’assalto alla redazione di “Charlie Hebdo”), e le settimanali – spesso molto violente –  proteste antigovernative dei “Gilet gialli”, in atto da novembre scorso e ora sospese con la stasi estiva, ma in procinto, forse, di riprendere in autunno.  “Vista la situazione odierna, il 2019 potrebbe essere il peggiore negli ultimi 30 anni”, ha detto ultimamente Denis Jacob, capo dell’Unione sindacale di Polizia CFDT. Già nel 2018, secondo i dati del Ministero dell’Interno, sono stati 35 gli agenti di polizia che hanno rivolto le armi contro se stessi; in precedenza, 51 nel 2017, 39 nel 2016, 44 nel 2015 e 55 nel 2014, ancora prima dell’impennata di attacchi terroristici.

Nel frattempo, è stata istituita un’unità psicologica specifica per le forze di Pubblica sicurezza, e aperta un’indagine amministrativa di cui si occupa l’Ispezione generale della Polizia. Il ministro dell’Interno, Cristophe Castaner, ha annunciato anche la creazione di un numero telefonico dedicato ad affrontare il problema, funzionante 24 ore su 24: che, però, sarà operativo non prima di settembre.
Castaner ha ammesso, in modo significativo, che i suicidi tra le forze di polizia non devono essere considerati “esterni al lavoro”, e visti solo come il risultato di problemi personali. Ha anche riconosciuto – per la prima volta in Francia – che il rapporto degli agenti coi propri superiori va senz’altro migliorato. Il Direttore della Polizia Nazionale, Eric Morvan, ha infranto un tabù, mandando una lettera a tutti gli ufficiali per incoraggiarli a “parlare senza paura di essere giudicati”, e dicendo che discutere la propria angoscia “non è mai una debolezza.”

Mentre il trauma psicologico, tra cui l’incontro con la violenza, è già di per sé un fattore di rischio per il suicidio (inevitabile, osserviamo, il paragone, in una certa misura, con le situazioni dei soldati in guerra), c’è una quindicina di altri fattori che possono, alla lunga, causare “la crisi acuta”, che spinge a togliersi la vita. Così ha dichiarato Catherine Pinson, una psicologa incaricata al servizio di supporto della polizia, durante l’indagine del Senato del 2017.

Ma come reagisce a queste notizie, l’opinione pubblica transalpina, e soprattutto, come vede le proprie forze dell’ordine?

I cittadini francesi hanno applaudito gli agenti come eroi durante quel periodo del 2015-2016, punteggiato da continui attacchi terroristici, a Parigi, Nizza e in altre località francesi.  Quell’ immagine ha perso la sua brillantezza nel tempo: crollando poi nel 2018-2019, mentre la polizia si scontrava con le proteste violentissime dei gilet gialli, usando dure misure di contenimento che hanno causato lesioni, anche gravi, ad alcuni manifestanti. Ad un certo punto, i gilet gialli, venuti a sapere dell’ondata di suicidi, hanno persino urlato ai poliziotti “Uccidetevi! Uccidetevi!”.

Se il tasso di suicidi tra gli appartenenti alle forze dell’ordine, comunque, è un fenomeno grave comune a molti Paesi, la percentuale francese sembra eccezionalmente alta.

Negli USA, infatti, con una popolazione cinque volte superiore alla Francia, 167 agenti si sono uccisi nel 2018, e 111 sinora quest’anno, secondo la Blue H.E.L.P, un’organizzazione dedita alla prevenzione dei suicidi tra la Polizia. Misure prese dal Governo a luglio scorso forniranno i fondi federali per il sostegno dei progetti di questa e altre organizzazioni del settore.

In Italia, 31 agenti si sono uccidi quest’anno, secondo il gruppo di supporto “Cerchioblu”. Mentre nel Regno Unito, l’Ufficio Britannico Nazionale per la Statistica ha contato tra i 21 e 23 suicidi all’anno tra il 2015 e il 2017.

Tornando alla Francia, il rapporto del Senato del 2017 ha evidenziato molte debolezze e inefficienze, nell’organizzazione delle forze di sicurezza, che possono intaccare il morale e l’amor proprio degli agenti: dalla presenza di superiori fissati con i numeri degli arresti compiuti ai 23 milioni di ore di straordinari non retribuiti che gli agenti hanno cumulato sino a dicembre scorso. Sono stati citati anche una certa mancanza di equipaggiamenti, e stazioni di polizia ed alloggi veramente mal tenuti, che necessitano rapidi interventi di recupero.

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