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Russia, lancio spaziale e maggiore trasparenza sui dati relativi all’esplosione a Nyonoska

Russia, lancio spaziale e maggiore trasparenza sui dati relativi all’esplosione a Nyonoska

K metro 0 – Mosca – La Federazione Russa ha mandato nello spazio, giovedì 22 agosto, un robot umanoide, diretto alla stazione spaziale internazionale: operazione che fa parte di un test di verifica della funzionalità di un nuovo razzo che dovrebbe prossimamente sostituire il veicolo attuale. La capsula Soyuz – che normalmente trasporta un equipaggio

K metro 0 – Mosca – La Federazione Russa ha mandato nello spazio, giovedì 22 agosto, un robot umanoide, diretto alla stazione spaziale internazionale: operazione che fa parte di un test di verifica della funzionalità di un nuovo razzo che dovrebbe prossimamente sostituire il veicolo attuale.
La capsula Soyuz – che normalmente trasporta un equipaggio spaziale – è stata lanciata da un poligono in Kazakhstan alle 8,38 (ora locale) del 22 agosto (le 3,38 ora di Greenwich), trasportando il robot Fedor. A lanciarla, è stato un nuovo razzo Soyuz 2.1a, sinora usato solo per lanciare veicoli spaziali senza equipaggio, e che – nei programmi del governo – dovrebbe rimpiazzare il precedente razzo FG il prossimo anno.

Il robot, che, si trova al posto di comando, e tiene nella mano destra una bandiera russa, ha già mandato un breve tweet dopo aver orbitato intorno alla terra, confermando che la prima parte del test è andata come previsto.

Intanto, in tema di energia nucleare, secondo quanto dichiarato da un tecnico di vigilanza sulle armi nucleari martedì 20 agosto, e poi ripreso da AP, la Russia ha ricominciato a condividere i propri dati sul monitoraggio delle radiazioni effettuato dalle stazioni di rilevamento in Siberia, dopo che alcune di queste sono andate in tilt a causa dell’esplosione dell’8 agosto nel sito missilistico di Nyonoska, vicino Arcangelsk.

Il misterioso incidente, avvenuto in quello che è, a tutti gli effetti, un sito navale di test missilistici nel Mar Bianco, nel nord-ovest della Russia, è stato accompagnato da informazioni mutevoli o contradditorie, da parte delle autorità militari russe e, di seguito, del Cremlino. Questo ha prodotto chiaramente speculazioni su quanto sia realmente accaduto, soprattutto su quale tipo di arma, e di combustibile nucleare. fosse coinvolto nell’incidente.

Ci sono stati persino paragoni con quanto avvenuto nel 1986 nella centrale nucleare ucraina di Chernobyl, il peggior disastro nucleare della storia: quando le autorità sovietiche provarono per giorni ad insabbiare, o quantomeno minimizzare, la vicenda.

La Comprehensive Nuclear Test Ban Treaty Organization, intanto, ha rivelato che all’inizio di questa settimana alcune stazioni di monitoraggio russe sono andate offline, circa 1O giorni dopo l’esplosione. Lassina Zebro, segretario esecutivo dell’organizzazione, ha scritto martedì 20 agosto su Twitter che le due stazioni andate offline sono già ritornate in funzione, e stanno ritrasmettendo i dati relativi alla vicenda. Si è anche complimentato con Mosca per l’“eccellente cooperazione”. (rientrante, osserviamo nei normali standard procedurali dell’AIEA, l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica).

Sempre martedì 20, i funzionari russi hanno escluso categoricamente che stessero cercando di nascondere al mondo i dettagli sull’esplosione.

Il Viceministro degli Esteri,Sergei Ryabkov, ha detto però all’agenzia di stampa Interfax che è per libera scelta, e non per obblighi derivanti dai trattati internazionali, che la Russia  ha deciso di condividere questi dati. Non ha parlato direttamente delle altre notizie, circolate sempre in questi giorni, secondo cui, invece, le informazioni sui livelli di radiazioni registrati dalle stazioni di monitoraggio non sarebbero state condivise.

Non sarà certo un compito facile per Putin, dopo l’esperienza di Chernobyl, tranquillizzare l’opinione pubblica europea: a maggior ragione in questi giorni dei suoi colloqui ufficiali con Macron, e del grande appuntamento internazionale del G-7 del 24-26 agosto.

di Fabrizio Federici

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