K metro 0 – Varsavia – Due speleologi sono rimasti intrappolati da sabato scorso nella caverna di Wielza Sniezna, nelle montagne di Tatra, conosciuta per essere la più vasta e profonda della Polonia con i suoi 24 km di cunicoli e per le punte di profondità che raggiunge (oltre 800 metri). Il responsabile dei soccorsi,
K metro 0 – Varsavia – Due speleologi sono rimasti intrappolati da sabato scorso nella caverna di Wielza Sniezna, nelle montagne di Tatra, conosciuta per essere la più vasta e profonda della Polonia con i suoi 24 km di cunicoli e per le punte di profondità che raggiunge (oltre 800 metri).
Il responsabile dei soccorsi, Jan Krzysztof, ha affermato che i due dispersi sono membri di un club di esploratori di Wroclaw, città a sud-ovest della Polonia, e che, purtroppo, non sono ancora riusciti a mettersi in contatto con loro.
Le ricerche continuano ininterrottamente, sfruttando la conoscenza della posizione dei due dispersi all’interno della caverna, ma lottando contro il tempo poiché la temperatura nel punto interessato è di ca. 4 gradi centigradi, con un significativo rischio di ipotermia.
Nel suo intervento, Jan Krzysztof ha confermato la presenza crescente di soccorritori, adesso stabilizzatisi in oltre 30 esperti, comprensivi di vigili del fuoco e specialisti in detonazioni, alcuni provenienti dalla vicina Slovacchia. Offerte di aiuto stanno arrivando da parte di sommozzatori provenienti da tutta Europa, tuttavia, allo stato le operazioni di salvataggio non richiedono immersioni, bensì l’utilizzo di piccole quantità di esplosivo per la deflagrazione di rocce e l’allargamento dei passaggi, asciutti, necessari al recupero.
I tempi dell’operazione di salvataggio, però, non possono essere dei più veloci, in quanto le esplosioni producono gas e polveri dannosi, in ragione dei quali occorre prevedere delle pause di 3/ 4 ore per la messa in sicurezza e la ventilazione della caverna; il tutto, senza la possibilità di utilizzare telecamere speciali, rese inefficaci dalla scarsa visibilità dei luoghi.
L’auspicio non può che essere quello di replicare quanto avvenuto lo scorso anno in Thailandia, quando un’intera squadra di calcio giovani, 12 ragazzini e il loro allenatore, sono stati ritrovati vivi dopo un’operazione di soccorso rimasta epica: nove notti in una caverna bloccata dall’acqua.