K metro 0 – Londra – Il primo ministro britannico, Boris Johnson, incontrerà nei prossimi giorni sia il presidente francese, Emmanuel Macron, a Parigi sia la cancelliera tedesca, Angela Merkel, a Berlino per tentare di sbloccare lo stallo sulla vicenda Brexit. Il premier, che non ha ancora incontrato nessuno dei leader dell’Unione europea da quando
K metro 0 – Londra – Il primo ministro britannico, Boris Johnson, incontrerà nei prossimi giorni sia il presidente francese, Emmanuel Macron, a Parigi sia la cancelliera tedesca, Angela Merkel, a Berlino per tentare di sbloccare lo stallo sulla vicenda Brexit.
Il premier, che non ha ancora incontrato nessuno dei leader dell’Unione europea da quando si è insediato, sarà a colloquio telefonico anche con il primo ministro irlandese, Leo Varadkar e con Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo, secondo quanto riporta il Guardian. Tusk ha già dichiarato, probabilmente in riferimento a Johnson, che ci sarà “un posto all’inferno” per i politici che hanno inneggiato alla Brexit senza “un piano concreto” per farla funzionare. Il tutto anticiperà il meeting del G7 a Biarritz, dove si riuniranno i leader delle grandi economie mondiali e dove i diplomatici si aspettano che Johnson faccia i conti con la dura realtà dei fatti, quando proverà a convincere l’Unione ad eliminare la clausola del backstop. Come riferiscono i funzionari Ue, Johnson dovrebbe volare a Parigi nella giornata di domani e a Berlino in quella di mercoledì, tuttavia le date non sono state ancora confermate ufficialmente. Bruxelles, dopo aver incontrato il consigliere di Johnson per la Brexit, David Frost, non è convinta che la modifica possa portare all’approvazione dell’accordo da parte della Camera dei comuni. Frost ha sì insistito sulla necessità dell’eliminazione del backstop per far sì che si raggiunga un accordo ma non ha dato garanzie sulla ratifica del parlamento. Il backstop permetterebbe all’Irlanda del nord di rimanere nel mercato unico e al Regno Unito di rimanere nell’unione doganale con l’Unione europea, escludendo la creazione di una frontiera ‘rigida’ con l’Irlanda.
Nel frattempo, per quanto riguarda la situazione oltremare, Gibilterra ha rifiutato la richiesta della corte federale USA di Washington di continuare il fermo della petroliera iraniana. Alla Grace 1 è stato dato un nuovo nome e la bandiera di Teheran è tornata a sventolare. È stata ribattezzata Adrian Darya 1 e l’ambasciatore iraniano a Londra ha annunciato la partenza da Gibilterra nella notte di domenica. La petroliera trasporta circa due milioni di barili di petrolio ed è stata fermata lo scorso 4 luglio per sospetto trasporto illegale di greggio in Siria. Gli Stati Uniti credono fermamente che la nave abbia dei legami con Corpo delle guardie della rivoluzione islamica, considerata da Washington un’organizzazione terroristica. Ciononostante, il governo gibilterrino ha ribadito di voler seguire la normativa dell’Unione europea e di voler lasciar salpare l’imbarcazione, dopo esser stato rassicurato dall’Iran che non fosse diretta in Siria. Il comandante della marina di Teheran, intanto, ha riferito di esser pronto a scortare le petroliere iraniane nel golfo Persico.
di Leonardo Pasquali