K metro 0 – Cosenza – Davanti la costa di Acquappesa, a largo di località Intavolata di Acquappesa, noto centro turistico del Tirreno cosentino, c’è stato un incontro magico e affascinante con uno splendido esemplare di tartaruga Caretta Caretta. La tartaruga marina comune (Caretta caretta) è una specie carnivora diffusa tanto nelle acque degli Oceani
K metro 0 – Cosenza – Davanti la costa di Acquappesa, a largo di località Intavolata di Acquappesa, noto centro turistico del Tirreno cosentino, c’è stato un incontro magico e affascinante con uno splendido esemplare di tartaruga Caretta Caretta. La tartaruga marina comune (Caretta caretta) è una specie carnivora diffusa tanto nelle acque degli Oceani Atlantico, Indiano e Pacifico quanto nel bacino del Mediterraneo e del Mar Nero.
In Italia, se i nidi deposti ogni anno sono solo alcune decine di unità (contro le 7 mila dell’intero Mediterraneo), i mari attorno alla penisola rivestono grande importanza per le popolazioni marine del bacino; l’attività riproduttiva è generalmente concentrata in alcuni importanti siti, cosa che rende teoricamente possibile la protezione di queste specifiche zone. La tartaruga, che nidifica sulle coste calabresi, è stata ripresa mentre nuotava a 5 miglia a largo di località Intavolata. La presenza di queste specie di rettile acquatico è messa gravemente a rischio di estinzione da fenomeni di antropizzazione ed erosione costiera, nonché nel diretto impatto che l’inquinamento marino e le attività di pesca hanno su questi animali, nonché dalla poca attenzione dei bagnanti che affollano i litorali nel periodo estivo. Nei mesi che vanno da giugno ad agosto questi animali dopo l’accoppiamento nidificano, depositando uova sotto le spiagge calabresi.
In estate, nei mesi di giugno, luglio ed agosto, maschi e femmine si danno convegno nelle zone di riproduzione, al largo delle spiagge dove le seconde sono probabilmente nate. Hanno infatti un’eccezionale capacità di ritrovare la spiaggia di origine, dopo migrazioni in cui percorrono anche migliaia di chilometri. Alcuni studi hanno dimostrato che le piccole appena nate sono capaci di immagazzinare le coordinate geomagnetiche del nido ed altre caratteristiche ambientali che consentono un imprinting della zona di origine. Le stesse, spesso, che sono prese d’assalto dai turisti e che per questo ne minacciano la conservazione.
In Europa, da diverso tempo ormai, apposite campagne messe in atto da associazioni di volontariato e da ambientalisti, hanno sensibilizzato l’opinione pubblica alla cura delle tartarughe, aumentando anche i campi di sorveglianza sulle spiagge.
La Calabria protagonista sempre, quando si parla di turismo nazionale al Sud. Una regione che conserva tesori meravigliosi e spesso poco conosciuti da chi viene “da fuori”. E la punta dello stivale vale davvero la visita, d’estate come d’inverno.
di Patrizia Grandi