K metro 0 – Mosca – E’ stata potentissima l’esplosione verificatasi, alle 8.59 di giovedì 8 agosto, su una chiatta ancorata nelle acque davanti al poligono del ministero della Difesa russo di Nyonoska, vicino Arkangelsk: in seguito allo scoppio accidentale – a causa di un problema con il combustibile liquido, che si è incendiato –
K metro 0 – Mosca – E’ stata potentissima l’esplosione verificatasi, alle 8.59 di giovedì 8 agosto, su una chiatta ancorata nelle acque davanti al poligono del ministero della Difesa russo di Nyonoska, vicino Arkangelsk: in seguito allo scoppio accidentale – a causa di un problema con il combustibile liquido, che si è incendiato – di quello si ritiene essere il nuovissimo missile da crociera Burevestnik (codice Nato “SSC X9 Skyfall”) , il primo razzo con propulsione mista a combustibile liquido per il decollo e con un reattore atomico miniaturizzato per la fase di crociera (progettata per durare più giorni). Le autorità russe minimizzino la portata dell’accaduto.
I morti fino oggi accertati di questa “Chernobyl del mare” sarebbero 7: l’esplosione è stata così forte da essere rilevata dalla rete delle stazioni di monitoraggio del CTBTO di Vienna (così come accaduto per l’altra esplosione, convenzionale, avvenuta il 5 agosto nel poligono di Acinsk in Siberia). Il CTBTO è il trattato internazionale firmato da 184 Paesi e ratificato da 168 (che dal 1996 vieta i test nucleari e dispone di una rete di monitoraggio per scoprirli.
“Confermiamo – hanno dichiarato dagli uffici di Vienna – che un evento coincidente con l’esplosione dell’8 agosto a Nyonoska è stato registrato da 4 nostre stazioni di rilevamento: tre stazioni di rilevamento sismico e una infrasound, che registra le onde ultra basse, non udibili all’orecchio umano, che si diffondono in caso di forti esplosioni”.
Il sito del ministero della Difesa della regione di Arkhangelsk è una delle principali strutture di ricerca e sviluppo della Marina russa, dove vengono sviluppati e testati missili balistici, intercontinentali e da crociera. Si trova a circa 30 chilometri ad ovest di Severodvinsk, importante base della Flotta del Nord dove viene costruita la maggior parte dei sommergibili nucleari russi.
La stazione di rilevamento infrasound del CTBTO si trova a Baradfuss (Tromso), in Norvegia, quindi a circa 1.030 Km in linea d’aria dal luogo dell’esplosione. Dato che quest’ultima ha rilasciato radioattività, è essenziale per la sicurezza dei cittadini, sapere quali radionucleidi sono stati rilasciati e in quale quantità: trattandosi, però, di tecnologia altamente segreta, relativa al missile Burevestnik, è assai improbabile che queste informazioni siano rese pubblici.
Il ministero della Difesa russo ha fornito scarsi dettagli sull’accaduto, dichiarando solo che si tratta dell’esplosione di un motore a razzo a propulsione liquida: le autorità di Mosca, nel frattempo, hanno chiuso al traffico marittimo, per un mese, un’area della baia di Dvina nel Mar Bianco vicino al luogo dell’incidente, senza darne spiegazione.
L’esperto americano, di difesa e sicurezza in Russia, Mark Galeotti, in una intervista alla testata francese “Express”, ha spiegato che quella di Nynoksa è ora una base “altamente segreta”. “Malgrado quello che assicurano le autorità – ha aggiunto – deve esserci stata una qualche fuga radioattiva e vogliono che la gente non sia esposta, ma anche che non possa avvicinarsi con contatori geiger per misurare. Il ministero della Difesa vuole sminuire l’incidente, ma chiaramente c’è sotto qualcosa di più grosso di quello che stanno dicendo”.
Gli ultimi aggiornamenti ufficiali parlano di 7 scienziati morti, definiti dalle autorità russe “eroi nazionali”, più un numero imprecisato di altri operatori rimasti uccisi, che stavano lavorando “in condizioni estreme”, e i feriti, dei quali non si sa nulla..Inoltre, non essendo nota la composizione del combustibile nucleare coinvolto nell’esplosione, oltre a non sapere quali isotopi radioattivi potrebbero essere presenti non è accertato se ci sia stato un versamento in mare di sostanze tossiche: come invece – riporta la testata “Wired.it”- avrebbe confermato una fonte anonima. Infine, nonostante le fonti governative abbiano ammesso la presenza di materiale radioattivo, i comunicati ufficiali rilasciati dalle agenzie stampa Interfax e Tass definiscono “inspiegabile” il picco di radiazioni registrato.
di Fabrizio Federici