K metro 0 – HongKong – Tutto ha avuto inizio ai primi di giugno, quando oltre un milione di persone sono scese nelle strade di Hong Kong, per protestare contro la modifica della legge sull’estradizione, appoggiata e proposta dalla governatrice Lam e riguardante principalmente reati quali l’omicidio e lo stupro. I manifestanti si opponevano alla variazione, in quanto
K metro 0 – HongKong – Tutto ha avuto inizio ai primi di giugno, quando oltre un milione di persone sono scese nelle strade di Hong Kong, per protestare contro la modifica della legge sull’estradizione, appoggiata e proposta dalla governatrice Lam e riguardante principalmente reati quali l’omicidio e lo stupro. I manifestanti si opponevano alla variazione, in quanto la Cina si è spesso resa colpevole di violazione dei diritti umani e di persecuzione politica e pertanto non ci sarebbero state garanzie sufficienti per lo svolgimento di processi equi. Inoltre, Hong Kong, che mantiene tuttora il sistema giuridico britannico, sarebbe passata così a quello cinese, considerato dai manifestanti alla stregua di un’arma politica da utilizzare soprattutto per reprimere il dissenso. Le proteste vennero riprese dalle tv di tutto il mondo, mostrando un vero e proprio fiume di persone, circa 1/7 della popolazione totale dell’isola, che manifestavano vestite di nero.
La protesta ormai va avanti da due mesi, e oggi si è giunti al terzo giorno consecutivo di mobilitazione: oltre 100 voli sono stati cancellati nell’ambito dello sciopero generale indetto a sostegno della democrazia, interessando soprattutto le compagnie nazionali come Cathay Pacific e Hong Kong Airlines.
Il Guardian ha riportato notizia degli scontri, avvenuti soprattutto a Lung Cheung Road, nella zona di Wong Tai Sin, tra manifestanti e polizia; quest’ultima, ha reagito con i gas lacrimogeni al lancio di oggetti da parte di alcuni partecipanti alla protesta. Durante le manifestazioni, che hanno luogo quasi giornalmente, la polizia spesso impiega l’uso della forza, così come denunciato più volte dai partecipanti alle proteste, che hanno parlato anche del lancio di proiettili di gomma contro i cortei.
Sempre secondo il Guardian, oggi un’auto ha provato a forzare il blocco dei manifestanti, i quali hanno circondato il mezzo e costretto il conducente a uscire dalla vettura. E’ quindi iniziata una colluttazione, che alcuni dei manifestanti hanno provato a sedare; ad ogni modo, l’uomo è riuscito a divincolarsi, risalendo in auto e allontanandosi.
Carrie Lam, Capo Esecutivo di Hong Kong dal 2017, ha dichiarato: “le proteste pro democrazia in atto da mesi a Hong Kong hanno spinto la città sull’orlo di una situazione molto pericolosa, ma il governo è deciso a garantire l’ordine pubblico”. Lam, convocata una conferenza stampa, ha dichiarato inoltre di essere determinata a vedere risolta la situazione, che sta ” creando ansia tra i cittadini “, cercando un accordo coi manifestanti, in quanto ” è giunto il momento di mettere da parte le divergenze e manifestare insieme”. Anche se questi ultimi hanno ottenuto la sospensione dell’emendamento e le scuse di Lam per l’uso della violenza da parte della polizia, il timore è che Lam, dopo l’indebolimento del movimento per divergenze interne, possa ritornare con forza sull’argomento in autunno.
Il clima scaturito dalle proteste di piazza ha avuto anche delle ripercussioni economiche: la Borsa ha perso oggi il 2,9%, un dato negativo che va ad aggiungersi alla situazione critica già in atto a causa della guerra dei dazi tra Cina e Stati Uniti.
“La Cina, intanto, martedì 6 agosto ha messo in guardia i manifestanti di Hong Kong dallo “scherzare con il fuoco”. Un portavoce dell’ufficio del Governo centrale cinese nell’ex colonia britannica, citato dalla Bbc, ha invitato gli attivisti a “non sottovalutare la ferma determinazione del governo centrale” di Pechino, e ha aggiunto che forze anti-cinesi sono “i registi dietro le quinte” delle violenze avvenute in città. Intanto, sino a lunedì 5 la polizia ha represso con i gas lacrimogeni le proteste dei dimostranti, e d effettuato 82 arresti”.
L’Unione Europea ha invitato le parti al dialogo per evitare un inasprimento delle tensioni, e Jeremy Hunt, capo del Foreign Office, ha dichiarato attraverso Twitter che “il sostegno del Regno Unito a Hong Kong e alle sue libertà è incrollabile.”
di Stefania Catallo