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Hong Kong continuano le proteste, la polizia risponde con gas lacrimogeni

Hong Kong continuano le proteste, la polizia risponde con gas lacrimogeni

K metro 0 – Hong Kong – Situazione particolarmente tesa ad Hong Kong dove la polizia ha utilizzato lacrimogeni e proiettili di gomma per bloccare i manifestanti che hanno invaso la città con in mano cartelli stradali e ombrelli. Un’altra notte di schermaglie con le autorità nella regione cinese semi-autonoma. Si tratta della seconda notte

K metro 0 – Hong Kong – Situazione particolarmente tesa ad Hong Kong dove la polizia ha utilizzato lacrimogeni e proiettili di gomma per bloccare i manifestanti che hanno invaso la città con in mano cartelli stradali e ombrelli. Un’altra notte di schermaglie con le autorità nella regione cinese semi-autonoma.

Si tratta della seconda notte di fila in cui la protesta pro-democrazia viene contrastata con gas lacrimogeno. La vicenda ha inizio più di un mese fa, dopo l’emanazione di una legge riguardante l’estradizione, che intanto è stata sospesa. Il movimento è riuscito a incanalare il risentimento generale e ora si trova a lottare per ottenere una democrazia piena.  Domenica, i dimostranti hanno occupato due aree in due parti opposte della città per criticare l’utilizzo dei lacrimogeni nelle proteste della scorsa settimana. Nella zona ovest di Hong Kong, un gruppo ha bloccato l’intera area nei pressi dell’ufficio di collegamento cinese e ha iniziato a muoversi con l’arrivo della notte. La polizia ha prima lanciato degli avvertimenti, ricevendo in cambio una pioggia di uova, poi sono stati utilizzati dei gas per fermare l’avanzata. L’operazione di deviazione del flusso di manifestanti verso est, per portare alla dispersione degli stessi, è andata avanti per ore. In numerose occasioni, i protestanti si sono schierati dietro alcune barricate costruite appositamente per l’occasione, mentre le forze dell’ordine, a una distanza di 30 metri, erano attrezzate con scudi antisommossa. Decine di giornalisti, con indosso gilet gialli, si sono posizionati in mezzo alle due fazioni. La polizia si è mossa gradualmente, sparando di tanto in tanto lacrimogeni. I manifestanti, che indossavano invece dei caschetti rigidi, hanno utilizzato cartelli stradali e altri oggetti per ripararsi. All’arrivo della polizia nelle vicinanze delle barricate, erano già indietreggiati di 6 metri. Un altro team, poi, con scudi di dimensioni ridotte, è riuscito a incunearsi tra i manifestanti e a liberare la zona. Alcune persone sono state fermati, come riportano gli organi di stampa locali.

Hong Kong è stata ostaggio delle proteste per ben 7 settimane. Molti, almeno inizialmente, sono scesi in strada per richiedere ’eliminazione della legge sull’estradizione, che in particolare prevede il trasferimento dei sospetti in Cina per affrontare i processi. La norma sarebbe, secondo molti, una minaccia ai diritti garantiti da 50 anni, cioè da quanto la Cina ha riconquistato l’ex colonia britannica nel 1997. Al momento il provvedimento è stato sospeso ma i protestanti hanno invocato le dimissioni del Capo Esecutivo di Hong Kong, Carrie Lam, e l’apertura di un’indagine per l’uso eccessivo delle forze di polizia nel reprimere la protesta. Secondo gli ultimi aggiornamenti, l’autorità avrebbe chiesto ai cittadini di rimanere in casa con le finestre chiuse, visto l’impiego massiccio di gas lacrimogeni.

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