K metro 0 – Berlino – Annegrette Kramp-Karrenbauer si è insediata nella giornata di ieri come nuova ministra della Difesa tedesca, prenderà il posto di Ursula von der Leyen, nuova presidente della Commissione europea. Tra gli obiettivi posti dalla leader della CDU c’è quello di continuare a incrementare la spesa militare della nazione. L’impegno di Berlino è
K metro 0 – Berlino – Annegrette Kramp-Karrenbauer si è insediata nella giornata di ieri come nuova ministra della Difesa tedesca, prenderà il posto di Ursula von der Leyen, nuova presidente della Commissione europea. Tra gli obiettivi posti dalla leader della CDU c’è quello di continuare a incrementare la spesa militare della nazione. L’impegno di Berlino è totale e si concentrerà su progetti a lungo termine. Nel suo discorso di presentazione ha voluto comunque sottolineare che non si tratta di una risposta alle pressioni provenienti dall’estero.
I membri della NATO nel 2014 hanno concordato sulla proposta di aumentare la spesa militare fino al 2% del PIL entro il 2024. Tuttavia, la Germania aveva dichiarato già allora di non poter centrare l’obiettivo nei tempi stabiliti. Kramp-Karrenbauer, ai parlamentari ha spiegato che proverà in tutti i modi, durante il suo mandato, a raggiungere il 2% promesso e ha comunque fissato la meta al 1,5% per il 2024. “La spesa militare dev’essere mantenuta su un binario di crescita costante. Non è un riarmo ma un ampliamento del personale militare e delle dotazioni”, ha dichiarato. La Germania, come ha ribadito Kramp-Karrenbauer, è e rimarrà un alleato “affidabile” nonostante l’1,5% rifletta “il bisogno minimo del Paese”. La spesa militare della Germania dovrebbe raggiungere l’1,35% del PIL alla fine di quest’anno, lo scorso anno si è assestata sull’1,23%. Ciononostante, dalla proposta di bilancio di inizio anno si evince che possa fare dei passi indietro entro il 2023. I socialdemocratici, nel frattempo, credono che l’obiettivo del 2% non sia realizzabile. Il leader del gruppo parlamentare del partito, Rolf Muetzenich, ha ricordato che il parlamento controlla il bilancio del Paese e che “nessuna alleanza e nessuna organizzazione internazionale può arrogarsene il diritto”. Muetzenich ha inoltre criticato l’atteggiamento di Kramp-Karrenbauer, secondo lui troppo semplicistico nel credere che la questione della sicurezza sia “solamente legata agli investimenti”. Il consiglio che le è stato rivolto è quello di risolvere innanzitutto i problemi all’interno del suo Ministero prima di parlare di spesa militare e di “obiettivo 2%”.
Intanto da Berlino fanno sapere che il progetto per la creazione di una missione navale europea per salvaguardare le imbarcazioni di passaggio nello Stretto di Hormuz, è ancora a uno stadio primordiale e che non è ancora chiaro come la Germania potrà contribuirvi. La Gran Bretagna ha deciso di intraprendere alcuni colloqui in merito alla proposta con i ministri degli esteri di Oman, Stati Uniti, Francia, Italia, Finlandia, Spagna, Danimarca e, appunto, Germania. Causa scatenante della reazione decisa di Londra, il sequestro di una petroliera britannica, la Stena Impero, da parte dell’Iran avvenuto la scorsa settimana. Il portavoce del ministero degli Esteri tedesco, Christofer Burger, ha ricordato mercoledì che Regno Unito e Francia possiedono già “una tradizionale presenza navale nel Golfo” e che la missione dovrà svilupparsi proprio a partire da questa premessa.