K metro 0 – Bruxelles – Le linee guida odierne fanno parte di un pacchetto di iniziative della Commissione volte a garantire una concorrenza leale, una qualità elevata e condizioni di parità nei mercati degli appalti pubblici. Sono anche il primo prodotto delle 10 azioni illustrate nella comunicazione sulle relazioni UE-Cina, approvata dal Consiglio europeo nelle conclusioni del marzo
K metro 0 – Bruxelles – Le linee guida odierne fanno parte di un pacchetto di iniziative della Commissione volte a garantire una concorrenza leale, una qualità elevata e condizioni di parità nei mercati degli appalti pubblici. Sono anche il primo prodotto delle 10 azioni illustrate nella comunicazione sulle relazioni UE-Cina, approvata dal Consiglio europeo nelle conclusioni del marzo 2019.
L’UE ha un mercato degli appalti aperto, il più grande al mondo, con un valore stimato a 2 000 miliardi di € l’anno. In mercati sempre più globali, gli acquirenti pubblici nell’UE devono poter disporre degli strumenti e delle conoscenze giusti per valutare gli offerenti di paesi che non fanno parte dell’UE.
Le linee guida pubblicate oggi forniscono consigli pratici agli acquirenti pubblici negli Stati membri e li aiutano a individuare gli offerenti di paesi terzi che dispongono di un accesso garantito al mercato degli appalti dell’UE. Le linee guida mirano inoltre a sensibilizzare le amministrazioni aggiudicatrici sui diversi strumenti messi a disposizione dall’UE in materia di appalti pubblici, tra cui le misure che possono essere adottate in caso di offerte a prezzi anormalmente bassi, nonché le misure volte a garantire che gli offerenti di paesi terzi forniscano la stessa qualità degli offerenti dell’UE in settori quali la sicurezza, il lavoro e le norme ambientali.
Il Vicepresidente Jyrki Katainen, responsabile per l’Occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività, ha affermato: “L’apertura e la concorrenza nell’ambito degli appalti pubblici contribuiscono ad ottimizzare l’utilizzo del denaro dei contribuenti e servizi pubblici di qualità elevata. Gli acquirenti pubblici devono effettuare scelte informate, tenendo nella massima considerazione l’interesse dei cittadini dell’UE, avvalendosi di tutti gli strumenti disponibili per difendere le nostre norme europee. A fini di reciprocità, considerata l’apertura del mercato UE, le nostre imprese devono poter presentare offerte nell’ambito di appalti pubblici al di fuori dell’UE.”
La Commissaria Elżbieta Bieńkowska, responsabile del Mercato interno, dell’industria, dell’imprenditoria e delle PMI, ha aggiunto: “Tutti gli offerenti – europei o stranieri – devono osservare le stesse regole. Gli acquirenti pubblici possono avvalersi delle flessibilità del quadro giuridico per stabilire e far rispettare elevati standard sociali, ambientali e altre norme di qualità per tutti gli offerenti, indipendentemente dalla loro origine. In questo modo è assicurato l’equilibrio tra i vari offerenti.”
Le linee guida aiutano inoltre le amministrazioni aggiudicatrici ad esaminare le offerte in modo efficace, a individuare le offerte che possono essere anormalmente basse e a strutturare i loro appalti in modo da scegliere l’opzione più innovativa, sociale o verde. Le linee guida affrontano gli aspetti seguenti:
accesso degli offerenti stranieri: in generale, le norme dell’UE non operano una distinzione tra le imprese dell’UE e quelle dei paesi terzi. Tuttavia, le linee guida chiariscono che solo le imprese di paesi terzi con cui l’UE ha firmato accordi internazionali o bilaterali vincolanti in materia di libero scambio, che contemplano l’accesso ai mercati degli appalti pubblici dell’UE, hanno accesso garantito a tali mercati. Le imprese di altri paesi terzi non hanno un accesso garantito ai mercati degli appalti dell’UE e possono esserne escluse. Le linee guida confermano inoltre che gli Stati membri restano liberi di limitare l’accesso ai loro mercati in settori quali la difesa e la sicurezza;
rifiuto di offerte a prezzi anormalmente bassi: la Commissione ricorda alle amministrazioni aggiudicatrici le possibilità previste dalle norme UE di respingere le offerte che risultano ingiustificatamente basse. Le linee guida contengono un elenco di domande che le autorità possono porre all’offerente al fine di ottenere chiarimenti sul prezzo;
appalti basati sulla qualità: le norme UE in materia di appalti incoraggiano le autorità pubbliche ad appaltare in modo strategico e a porre l’innovazione, la responsabilità sociale e la sostenibilità al centro delle procedure di appalto, evitando l’aggiudicazione di appalti sulla sola base del prezzo più basso. Le linee guida presentano esempi concreti di tali appalti strategici e spiegano come stabilire e far rispettare le norme sociali, ambientali e del lavoro nella procedura di appalto. Queste regole si applicano a tutte le offerte e indipendentemente dal fatto che le imprese offerenti siano stabilite o meno nell’UE;
assistenza pratica della Commissione: le linee guida ricordano altresì che le autorità pubbliche possono chiedere alla Commissione di valutare la compatibilità di un progetto con le norme UE in materia di appalti pubblici prima di intraprendere iniziative importanti, ad esempio l’avvio di una gara d’appalto per il progetto principale o la firma di un accordo internazionale (il cosiddetto meccanismo di “valutazione ex ante”). L’assistenza può essere fornita, ad esempio, in forma di consulenza su un prezzo anormalmente basso o sulla progettazione di appalti basati sulla qualità.
Contesto
Le norme UE sugli appalti pubblici contribuiscono ad ottimizzare l’utilizzo del denaro dei contribuenti garantendo che i contratti pubblici siano aggiudicati mediante procedure di gara trasparenti, non discriminatorie e competitive. Dette norme sono state ulteriormente semplificate nel 2014, dando alle autorità pubbliche il potere di utilizzare gli appalti pubblici per conseguire obiettivi ambientali, sociali o innovativi per l’acquisto di beni e servizi. Oggi il mercato unico degli appalti pubblici rappresenta una parte significativa dell’economia dell’UE, con un valore stimato a 2 000 miliardi di € l’anno o circa al 14 % del PIL dell’UE.
Nel marzo 2019 la Commissione e l’Alta rappresentante per gli affari esteri hanno adottato una comunicazione congiunta che definisce una nuova “prospettiva strategica UE – Cina” e individua la necessità di relazioni economiche più equilibrate e reciproche tra i due partner. In tale contesto la Commissione ha proposto un pacchetto di misure volte ad affrontare gli ostacoli alla creazione di condizioni di parità per gli operatori dell’UE e di paesi terzi sul mercato degli appalti pubblici dell’UE.