K metro 0 – Strasburgo – Cipro recentemente ha condannato il secondo tentativo di trivellazioni da parte della Turchia a largo dell’isola, dopo la richiesta dell’Unione europea di “interrompere le operazioni e ha invitato al dialogo” Ankara porta avanti nuove trivellazioni nella penisola di Karpassia, sul versante nordest di Cipro. Le recenti azioni hanno alimentato
K metro 0 – Strasburgo – Cipro recentemente ha condannato il secondo tentativo di trivellazioni da parte della Turchia a largo dell’isola, dopo la richiesta dell’Unione europea di “interrompere le operazioni e ha invitato al dialogo”
Ankara porta avanti nuove trivellazioni nella penisola di Karpassia, sul versante nordest di Cipro. Le recenti azioni hanno alimentato ulteriormente le tensioni causate dalle continue trivellazioni da parte della Turchia. Una seconda nave, la Yavuz, era stata inviata alla ricerca di petrolio e gas naturale nella parte orientale dell’isola, dopo che la Faith era stata fatta entrare nella Zona economica esclusiva (ZEE) occidentale a maggio. La zona in questione potrebbe contenere al proprio interno risorse energetiche immense, questo il principale motivo delle frizioni tra la Turchia e Cipro. Le prime trivellazioni hanno costretto i leader europei a intervenire a giugno, con l’annuncio di ipotetiche sanzioni nei confronti di Ankara. “La Turchia continua a violare la legge internazionale e a non ascoltare le richieste dell’Unione europea e della comunità internazionale”, ha aggiunto Anastasiadis. La Turchia ha dichiarato di agire nel rispetto delle norme e di aver operato trivellazioni nella propria piattaforma continentale. Cipro ha sottolineato come solamente attraverso il dialogo si possa giungere ad una soluzione della disputa tra la Turchia e il governo di Nicosia.
Il Consiglio europeo ha adottato questa settimana le seguenti conclusioni sulle attività di trivellazione della Turchia nel Mediterraneo orientale:
“Ricordando le conclusioni del Consiglio del 18 giugno 2019 e precedenti conclusioni del Consiglio europeo, in particolare quelle del 20 giugno 2019, il Consiglio deplora che, nonostante i ripetuti inviti dell’Unione europea a cessare le sue attività illegali nel Mediterraneo orientale, la Turchia prosegua le trivellazioni a ovest di Cipro e abbia avviato una seconda trivellazione a nord-est dell’isola nelle acque territoriali cipriote. Il Consiglio ribadisce il grave impatto negativo immediato che tali azioni illegali hanno nell’ambito delle relazioni UE-Turchia. Chiede ancora una volta alla Turchia di astenersi da tali azioni, di agire in uno spirito di buon vicinato e di rispettare la sovranità e i diritti sovrani di Cipro conformemente al diritto internazionale.
Il Consiglio accoglie con favore l’invito del governo di Cipro a negoziare con la Turchia e rileva che la delimitazione delle zone economiche esclusive e della piattaforma continentale dovrebbe essere frutto di dialogo e negoziazione in buona fede, nel pieno rispetto del diritto internazionale e conformemente al principio delle relazioni di buon vicinato.
L’UE mantiene il suo pieno impegno a sostenere gli sforzi a guida ONU volti a una collaborazione con le parti per creare le condizioni favorevoli alla ripresa dei negoziati su una soluzione globale della questione cipriota. A tale proposito, il Consiglio ricorda che resta essenziale che la Turchia si impegni e contribuisca a giungere a una tale soluzione, compresi gli aspetti esterni, nel quadro dell’ONU in conformità delle pertinenti risoluzioni dell’UNSC nonché in linea con i principi su cui si fonda l’UE e con l’acquis.
Alla luce delle attività di trivellazione illegali della Turchia, protratte nel tempo e anche nuove, il Consiglio decide di sospendere i negoziati sull’accordo globale sul trasporto aereo e conviene di non tenere, per il momento, il consiglio di associazione né ulteriori riunioni dei dialoghi ad alto livello tra l’UE e la Turchia. Il Consiglio approva la proposta della Commissione di ridurre l’assistenza preadesione alla Turchia per il 2020 e invita la Banca europea per gli investimenti a riesaminare le sue attività di prestito in Turchia, in particolare per quanto riguarda le attività di prestito garantite da titoli di Stato.
Il Consiglio continuerà ad occuparsi della questione e, in conformità delle conclusioni del Consiglio europeo del 20 giugno, invita l’alto rappresentante e la Commissione a proseguire i lavori su opzioni in vista di misure mirate in considerazione del fatto che la Turchia porta avanti le attività di trivellazione nel Mediterraneo orientale. Il Consiglio monitorerà attentamente gli sviluppi e tornerà sulla questione ove opportuno”.
di Nizar Ramadan